Dal 4 maggio è iniziata la fase 2 ed aumenteranno le possibilità di contrarre il contagio. Il contenimento dell’epidemia dipenderà infatti dai nostri comportamenti.
Il 4 maggio per l’Italia parte la fase 2, come ha predisposto il decreto del 26 aprile, con una parziale riapertura delle attività commerciali e delle limitazioni alle restrizioni, che restano comunque tante. Si potrà uscire ma solo per andare a trovare i propri congiunti o per motivi di lavoro o di altre necessità importanti. Oppure si potrà andare a correre anche lontano da casa ma sempre da soli. Potremo portare i bambini al parco ma non dove sono i giochi e senza creare assembramenti. Potremo prendere l’autobus ma solo con la mascherina che si dovrà mettere obbligatoriamente anche in tutti i luoghi pubblici chiusi. Potranno aprire soltanto le attività commerciali che vendono generi alimentari e i ristoranti potranno occuparsi anche di vendita da asporto. Restano aperte edicole, tabaccai e farmacie ma anche attività manifatturiere di costruzioni, di intermediazione immobiliare ed il commercio all’ingrosso. Aumenteranno quindi senza alcun dubbio le possibilità di contrarre il contagio, di questo siamo tutti consapevoli. Dipenderà dalle precauzioni che prenderemo il contenimento di questa epidemia.
Il virologo Roberto Burioni, professore di Microbiologia e Virologia all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, ha contribuito a stilare una guida in 10 regole per sapere come comportarsi in fabbrica, ufficio e nelle situazioni di prossimità con gli altri per evitare il contagio, a tal proposito dice “Abbiamo elencato gli aspetti comportamentali da metter in pratica sul luogo di lavoro per provare a ridurre al minimo il rischio di contagio da Covid 19”. Un progetto discusso nel webinar “Una nuova normalità:comportamenti corretti e scorretti”, organizzato con Randstad (primo operatore mondiale nei servizi per le risorse umane). Come dice il virologo:“dobbiamo essere consapevoli che le mascherine, il distanziamento sociale e l’igiene delle mani non azzerano il rischio di contagio, ma sono fondamentali per minimizzarlo. Il rispetto di queste regole è fondamentale per abbassare il rischio che questo virus riparta; il ruolo di ciascuno, aziende, manager e lavoratori, nel rispetto dei diversi punti è fondamentale per rendere tale rischio sempre più basso”.
Come dice Marco Ceresa, l’ad di Randstad Italia:”È necessario far ripartire il lavoro e tutelare la salute. Siamo impegnati ad accompagnare le aziende nella gestione della riapertura organizzativa dopo lo stop forzato a causa dell’emergenza, affiancando nel contempo i lavoratori per garantire la massima sicurezza in ogni attività”.
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IL WEBINAR ORGANIZZATO DA MEDICAL FACTS (fondata da Burioni)
LE DIECI REGOLE DA SEGUIRE SUL POSTO DI LAVORO
- Non sottovalutare il rischio. Ogni collega, anche in apparente piena salute, è potenzialmente infettivo. Io stesso potrei esserlo.
- Indossa la mascherina. Per quanto detto, è indispensabile indossare almeno la mascherina chirurgica. Tutti dobbiamo indossare la mascherina chirurgica.
- La mascherina non azzera il rischio. In ogni caso, considera che la mascherina, di qualsiasi tipo, non è sufficiente ad azzerare il rischio di contagio.
- Mantieni la distanza. È importante anche mantenere la distanza di almeno due metri dal collega. E per lo stesso motivo, bisogna chiedere al collega di restare distante almeno due metri.
- Posiziona dei separatori. In caso di postazioni di lavoro ravvicinate (ad esempio delle scrivanie) è importante richiedere l’installazione di pannelli separatori.
- Ancora non basta. Bisogna considerare che il distanziamento sociale e la mascherina non portano al rischio zero di contagio.
- Non toccare il volto. E’ possibile auto infettarsi con il virus anche se, dopo aver toccato una superficie contaminata, si portano le mani alla bocca, al naso o agli occhi.
- Lava le mani con attenzione. Bisogna prestare massima attenzione all’igiene delle mani, meglio lavandole con acqua e sapone per almeno 40 secondi in ogni loro punto. Solo in alternativa, è possibile ricorrere a disinfettanti per le mani a base di alcol.
- Non toccare la mascherina. Per quanto detto sopra, bisogna evitare di toccare la mascherina, soprattutto sulla superficie anteriore. Se necessario (ad esempio, per sistemarla meglio), lo si può fare solo dopo aver pulito le mani e toccandone solo gli elastici o le stringhe che la fissano alle orecchie.
- Con sintomi non andare al lavoro. In caso di febbre, sintomi che possano suggerire l’infezione da coronavirus (tosse, mal di testa, debolezza insolita, alterazioni del gusto e dell’olfatto, diarrea) o in caso di contatto certo con un individuo risultato positivo al SARS-CoV-2 non bisogna recarsi al lavoro e avvertire prontamente il medico curante.
Sono solo 10 regole ma se vogliamo vincere il virus dobbiamo rispettarle con rigore e proteggerci a vicenda. Ci vuole, come spiega Marco Ceresa, una responsabilizzazione collettiva:
“dovremo gestire una nuova normalità, in cui saranno cruciali i corretti comportamenti individuali di tutti”
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E voi unimamme cosa ne pensate di queste poche regole di cui parla il WallStreetItalia?
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