Un’esperta di psicologia ha dato dei consigli ai genitori su come comportarsi con i figli durante l’emergenza sanitaria che è in corso nel nostro Paese.
In questo momento d’incertezze, di paure, di indeterminazione si deve dare attenzione anche alle persone che sono sole o che vivono in uno stato di angoscia e di ansia. I psicologi si stanno operando per mettere a punto dei consigli e per attivare diversi numeri di telefono per aiutare anche da casa.
I genitori e l’emergenza sanitaria: i consigli di un’esperta
La professoressa Irene Mammarella, dell’Università di Padova e AIRIPA, ha pubblicato una nota informativa sul sito dell’ordine degli psicologi del Vento per aiutare le scuole, gli insegnati, le famiglie e egli studenti ad affrontare questo periodo molto difficile.
Anche se le scuole sono ormai chiuse, agli studenti è chiesto di raggiungere gli obiettivi di apprendimento prefissati. La Dottoressa ha voluto fornire delle indicazioni, dei suggerimenti che vanno però adattati e calibrati in base al contesto di riferimento.
La psicologa pensa ai genitori degli studenti che sono costretti a passare il loro tempo a casa. E’ bene cercare di organizzare la giornata in base ai propri impegni. Non sempre i genitori possono rimanere a casa dal lavoro, per questo motivo ogni famiglia dovrà cercare di strutturare delle attività al meglio.
I consigli che la dottoressa propone alle famiglie sono:
- Mantenere la routine: per quanto è possibile si devono rispettare gli orari della sveglia, della colazione, del pranzo e così via. Inoltre, è importante non far credere al bambino che si trovi in vacanza.
- Non pretendere che svolgano attività scolastiche come a scuola: ”è poco conveniente pensare che un bambino/studente possa passare 5 ore di fila a svolgere i compiti e le attività assegnate”.
- Pianificazione settimanale delle attività da svolgere: tenendo conto anche di impegni scolastici ed extra-scolastici.
- Attività scolastiche: “per gli studenti della primaria si suggerisce di svolgere delle attività/esercizi di 20-30 min. intervallati con delle brevi pause, per la secondaria di primo grado di 40-50 min, mentre per la secondaria di secondo grado di 60-90 min”.
- Iniziare dai compiti più impegnativi per poi gradualmente passare ai compiti più semplici e poi alla ripetizione delle attività svolte.
- Il diario “metacognitivo”: i ragazzi dovrebbero tenere conto “delle attività da svolgere e di indicare cosa è stato fatto a fine giornata, indicando anche la complessità del compito e quanto il bambino/ragazzo ritiene di aver svolto bene quanto assegnatogli, così da monitorare i progressi e gli obiettivi raggiunti”.
- Guidare i ragazzi ed i bambini durante le attività senza lasciarli sa soli.
- Limitare l’uso di pc/tablet ad uso prettamente ludico ad un massimo consentito. Come suggerito da American Academy of Pediatric, lo “screen time” per i bambini dai 2 ai 5 anni dovrebbe essere massimo 1 ora, e dai 6 anni pensare ad un “piano famiglia” che preveda regole di accesso.
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La professoressa da anche dei consigli agli insegnati che si trovano anche loro ad affrontare una situazione nuova: “Un importante valore aggiunto che contribuirebbe a ridurre il disagio dovuto alla situazione, consiste nel rendersi disponibili per incontri telefonici o via skype o WhatsApp con le famiglie o con chi segue il bambino nei compiti per dare indicazioni personalizzate”. Trattare argomenti che possano suscitare l’interesse dei ragazzi anche con video.
Voi unimamme seguite o seguirete questi consigli? come avete organizzato la giornata dei vostri figli?
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