Il gioco online per riconoscere le bufale: Bad News. Un test divertente che aiuta a capire come nascono e funzionano le fake news.
Vi siete mai chieste unimamme come nasce una “bufala” ovvero una notizia inventata sul web, detta anche fake news? Molte di voi sicuramente hanno imparato a riconoscerle, grazie anche ai tanti siti web di debunking, pronti a segnalarci l’ultima notizia virale che in realtà notizia non è, perché inventata, falsa o manipolata. Le più esperte avranno imparato a riconoscerle da sole. Dopo un po’ di pratica sul web e sui social non è difficile: le fake news o bufale sono quelle urlate, esagerate, iperboliche e scandalose. Il loro obiettivo non è informare ma suscitare un sentimento, che il più delle volte è rabbia, indignazione ma anche paura.
Le fake news agiscono sulle emozioni, suscitando un senso di sdegno su argomenti sui quali siamo sensibili e spesso vulnerabili. Il sentimento di sfiducia generale verso l’autorità e le istituzioni fanno il resto. Così, soprattutto su argomenti complessi, sui quali abbiamo una conoscenza superficiale e di cui non conosciamo tutti gli aspetti, rischiamo di essere facilmente manipolabili.
Di notizie fasulle ne leggiamo, ascoltiamo e vediamo tantissime, tutti i giorni, ma è interessante capire come e perché nascono e qual è il loro fine ultimo. Ora un gioco online che sia chiama “Bad News”, ed è anche un test e un esperimento sociale, ci aiuta a capirlo.
Un gioco online per riconoscere le fake news
Tutti siamo prima o poi vittime delle fake news, nessuno ne è immune, nemmeno le persone più colte, istruite ed attente. Prima o poi ci cascano tutti. Basta un link condiviso con leggerezza, fermandosi solo al titolo, una notizia letta con superficialità, che tuttavia ci colpisce perché tocca un tema che sentiamo. Soprattutto il link ad un articolo condiviso da qualche amico di cui ci fidiamo ci trae facilmente in inganno.
Perché e come nasce una bufala? Quali sono i motivi per cui viene diffusa? Quali intenzioni si nascondono dietro? Quali sono le sue finalità? E soprattutto secondo quali meccanismi funziona?
Accanto a “bufale” pacchiane esistono fake news molto raffinate, subdole e difficili da smascherare subito. Queste notizie false ci danno una visione distorta dei fatti e della realtà, influenzano le nostre convinzioni e il nostro modo di pensare, creando nella nostra mente delle rappresentazioni che possono essere anche molto pericolose.
Ci sono fake news su qualunque argomento, spesso su quelli più sensibili, come la politica o la salute. Credere alle fake news può avere conseguenze gravissime sulla nostra vita e su quelle delle persone che abbiamo accanto. Per questo motivo è importantissimo imparare a riconoscerle e respingerle. Soprattutto è importante imparare i meccanismi con cui vengono create le fake news, in modo da scoprirle subito.
A questo scopo è di aiuto un gioco online, molto divertente, che si chiama Bad News. Purtroppo è solo in inglese e si spera che presto ne esca anche una versione in italiano. Comunque si tratta di un test in cui ci si mette alla prova come creatori e spacciatori di bufale, guidati dalle domande e dalle istruzioni del gioco.
“Dalle fake news al chaos! Quanto sei cattivo? Ottieni tutti i follower che puoi!”. Così recita il testo sulla home page del gioco.
Perché sostanzialmente di questo si tratta quando si inventano “bufale“: ottenere followers (seguaci), per i motivi più disparati. Per narcisismo e megalomania, per avvelenare i pozzi, diffondere notizie inventate per vedere l’effetto che fa. Oppure, nei casi più seri, per ottenere denaro dal numero delle condivisioni e visualizzazioni di un articolo, di un sito web o di una pagina social, fino ai casi più gravi di manipolazione del consenso politico. Lo stiamo vedendo negli Stati Uniti con la vicenda del Russia gate e dei troll russi che avrebbero manipolato le convinzioni degli elettori americani, inondando il web di fake news per diffondere una visione alterata della realtà. In un’epoca in cui la comunicazione è fondamentale in ogni campo, si tratta di un tema cruciale.
“Il mio scopo è guidarti nell’obiettivo di diventare un tycoon della disinformazione e delle fake news”.
I primi siti web di disinformazione e diffusione di notizie false sono nati negli Stati Uniti, un Paese in cui l’informazione svolge da sempre un ruolo importantissimo, nell’orientare l’opinione pubblica e nello scoprire scandali (pensiamo al caso Watergate, scoperto dal Washington Post, o alla recente inchiesta del New York Times sulle molestie sessuali a Hollywood, che ha scoperchiato un sistema diffuso di molestie sessuali e abusi di potere, dando vita al movimento #metoo). Per questo motivo anche i siti web di bufale hanno iniziato a diffondersi e il tema è diventato di interesse generale.
Contro le false notizie sono sorti i siti di debunking, ma quello che è più importante è il pubblico, i lettori, gli ascoltatori e spettatori siano educati a riconoscere le bufale, per non farsi abbindolare.
Lo scopo di Bad News è proprio questo: insegnare attraverso il meccanismo del gioco la genesi delle bufale, diventandone i protagonisti. Il gioco online, infatti, invita i partecipanti a trasformarsi, per finta, negli autori di bufale, da diffondere attraverso il web e i social. Con le istruzioni e le domande mirate verrete guidati nella creazione di un account falso, un sito di fake news e il suo profilo Twitter. Voi sceglierete il tipo e il tema delle fake news, quindi inizierete con diverse strategie a diffonderle sul web. Il gioco vi propone anche le presunte reazioni del pubblico.
Il fine ultimo di Bad News è quello di imparare come funzionano i meccanismi di creazione e diffusione delle bufale, diventando una sorta di “vaccino” contro le fake news. Come ha sottolineato qualcuno, tuttavia, c’è anche il rischio che il gioco online diventi una “palestra dove allenarsi“.
Il gioco è stato creato da un team dell’Università di Cambridge assieme all’organizzazione olandese Drog, un collettivo di giornalisti e ricercatori olandesi.
Per giocare a Bad News: www.getbadnews.com/#intro
Che ne pensate unimamme? Trovate utile questa iniziativa?
Tra le altre esperienze educative sul web vi ricordiamo “Parole O_stili”, il progetto contro il cyberbullismo e per la comunicazione responsabile online, rivolto in primo luogo ai ragazzi.