Giovane mamma lasciata morire dai soccorritori: non puoi permetterti di pagare l’ambulanza. La madre costretta a portare la figlia in ospedale in auto.
Un fatto scioccante è accaduto negli Stati Uniti, denunciato dai media. Se fosse confermato sarebbe un episodio gravissimo, indegno di un Paese sviluppato.
Stando a quanto riferiscono alcuni media della Florida, nella città di Tampa una giovane mamma di tre bambini è stata lasciata morire di ictus perché i paramedici arrivati a casa sua in ambulanza si sono rifiutati di portarla in ospedale ritenendo che non potesse permettersi il trasporto, che negli Usa è a pagamento. La vicenda straziante è stata raccontata dalla madre della giovane donna.
Mamma ha un ictus a 3 giorni dal parto: la denuncia della madre verso i soccorritori
Crystle Galloway, giovane donna di 30 anni, mamma di tre bambini, di cui uno neonato, è morta a seguito di un attacco di ictus a tre giorni dal parto dell’ultimo figlio con taglio cesareo. La donna stava già male, dalla nascita dell’ultimogenito Jacob, il 27 giugno, non si era ancora ripresa, ma le circostanze della sua morte, anche se le cause dirette devono essere accertate, sono comunque sconvolgenti.
Il 4 luglio 2018, Nicole Benhamou, madre di Crystle che vive nel suo stesso condominio, aveva trovato la figlia priva di sensi e con la bava alla bocca, dopo che i nipoti l’avevano chiamata. La donna aveva chiamato subito i soccorsi, ma quando i paramedici sono arrivati ha dovuto fare i conti con il loro incredibile rifiuto di soccorrere la giovane mamma.
In attesa dei soccorsi, Nicole si era momentaneamente risvegliata, ma stava molto male, lamentando un forte dolore alla testa e aveva chiesto alla madre di aiutarla.
Alle 3 del mattino l’ambulanza ha raggiunto la residenza delle due donne, ma quando i paramedici sono entrati nell’appartamento, invece di soccorrere Crystle i paramedici hanno cercato di convincere la madre Nicole che le due donne non si sarebbero potute permettere di pagare il costo del trasporto in ambulanza. I paramedici non hanno nemmeno chiesto se le due donne fossero assicurate, ha denunciato Nicole, e l’assicurazione sanitaria ce l’avevano, ma quello che è più grave non hanno nemmeno controllato i parametri vitali della giovane mamma. Nel frattempo, la povera Crystle, in stato di semi incoscienza implorava aiuto.
Uno dei soccorritori ha persino insinuato che la giovane mamma avesse soltanto un’intossicazione e che avrebbe dovuto dormirci sopra. Mentre la povera donna stava chiedendo aiuto per la figlia i paramedici hanno perso 10 minuti di tempo spiegare che il costo del trasporto in ambulanza sarebbe costato almeno 600 dollari. Nel frattempo non hanno fatto nulla per soccorrere Nicole e verificare le sue condizioni di salute.
Un comportamento assurdo e assolutamente non professionale. Come mai tanta superficialità e soprattutto disprezzo nel non voler nemmeno ascoltare la richiesta di aiuto disperata di una mamma e nonna per la figlia, a sua volta giovane madre di tre bambini? Perché questo saltare subito alle conclusioni, senza volere nemmeno controllare se le due donne fossero assicurate? Il sospetto è immediato : le due donne sono afroamericane e molto probabilmente l’atteggiamento sprezzante dei soccorritori è un atteggiamento razzista.
I soccorritori hanno aiutato Nicole a portare la figlia giù per tre rampe di scale, fino alla sua auto. È stata la stessa donna, poi ad accompagnare la figlia in auto in ospedale. Mentre i paramedici portavano la giovane mamma in auto, dicevano alle due donne che andare da sole in ospedale in auto era la cosa migliore da fare perché non si sarebbero potute permettere i costi dell’ambulanza. Una vicenda grottesca.
In ogni caso, i media locali hanno riferito che le due donne non hanno mai firmato il modulo di consenso con cui rifiutavano le cure mediche.
Una volta arrivate in ospedale, al Brandon Regional Hospital, Crystle è stata sottoposta alla Tac, che ha mostrato una emorragia cerebrale. La giovane mamma è stata quindi trasportata con l’eliambulanza al Tampa General Hospital. Qui però è andata in coma ed è morta cinque giorni dopo.
Crystle è morta così velocemente che se n’è andata prima che il cordone ombelicale del suo bambino cadesse, ha detto la madre in lacrime.
Tre giorni dopo la morte della giovane mamma è stata aperta un’inchiesta. Gli investigatori hanno scoperto che i quattro paramedici che erano arrivati in ambulanza a casa delle due donne avevano registrato la richiesta di soccorso “trasporto non effettuato o paziente non trovato” e non avevano preso i parametri vitali della paziente, nonostante la richiesta di soccorso fosse stata registrata come possibile ictus.
I paramedici hanno raccontato che la madre di Crystle aveva insistito per portare la figlia in ospedale in auto. I quattro sono stati sospesi, in attesa di un’udienza disciplinare in programma per il 31 luglio.
Nel frattempo mamma Nicole ha lanciato una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma GoFoundMe per sostenere le spese legali della causa che ha deciso di intentare per sua figlia.
Crystle è morta a 30 anni, lasciando tre figli: due bambine di 13 e 7 anni e un maschietto neonato. Forse la giovane donna sarebbe morta lo stesso, ma il ritardo e l’omissione di soccorso da parte dei paramedici dell’ambulanza è vergognoso.
“Aveva 30 anni e si era appena laureata al college. Aveva tutta la vita davanti“, ha detto di Crystle sua madre alla ABC. “Potete dirmi che vi dispiace, potete porgermi le vostre condoglianze, ma dovete ancora risolvere la questione con Dio“, ha aggiunto rivolta ai paramedici che non hanno soccorso sua figlia.
Questa storia è stata raccontata da CafèMom.
Che dire unimamme? Non ci sono parole.
Vi ricordiamo il nostro articolo: Una bambina ha salvato la mamma in una situazione pericolosa