Le donne colpite dal tumore ovarico si trovano a dover affrontare un’esperienza doppiamente difficile e sconvolgente:
- in primo luogo devono lottare strenuamente contro la malattia,
- e d’altra parte si trovano a dover accettare l’idea che probabilmente non potranno aver figli.
Arrivano però buone notizie dall’Australia: un recente studio apre infatti uno spiraglio alla possibilità di diventare mamma anche dopo l’asportazione delle ovaie.
Al centro di questa ricerca c’è una ragazza di ventitrè anni che ha combattuto e vinto contro il tumore, pur dovendo subire l’asportazione delle ovaie, e che non si è mai arresa al fatto di non poter diventare madre.
Prima di iniziare il ciclo di chemioterapia, la giovane donna si è sottoposta al prelievo di un campione di tessuto ovarico sano, tessuto che è stato congelato e che le è stato poi trapiantato al termine della sua battaglia.
I ricercatori australiani sono infatti riusciti ad innestare il tessuto nell’addome a sette anni di distanza dal prelievo, e da esso si son sviluppati due ovuli, che sono stati prelevati, fecondati in vitro e reinseriti nell’utero. La giovane è ora alla 27sima settimana di gestazione ed è in attesa di due gemelli!
“Abbiamo dimostrato – ha detto Kate Stern, Direttrice del Servizio di preservazione della fertilità dell’Istituto di fecondazione in vitro (Ivf) di Melbourne – che il tessuto ovarico può sopravvivere e funzionare normalmente fuori del suo ambiente naturale. La procedura offre alle pazienti di cancro la speranza di concepire”.
I ricercatori Australiani hanno intenzione di proseguire nelle ricerche e sviluppare un centro d’emergenza che raccolga e conservi il tessuto ovarico sano di donne affette da tumore ovarico, che si devono sottoporre a chemioterapia, o di donne affette da patologie che possono compromettere la possibilità di una gravidanza.
Cos’altro aggiungere? Aspettiamo con ansia la nascita di questi due gemelli…e W la RICERCA!