Durante un esperimento è stato scoperto il regista dell’embrione umano, che decide il destino delle cellule.
Formazione dell’embrione: un nuovo studio
Prima che un gruppo di cellule si sviluppi in un embrione bisogna decidere quali cellule tenere per svilupparsi poi in pelle, ossa, cervello, ecc… e quali eliminare. Si tratta di un processo delicato che fino a questo momento non era stato osservato da un occhio umano.
Per la prima volta ora è stato visto il regista dell’embrione umano. Il risultato è stato ottenuto riuscendo a mettere da parte la restrizione sulle ricerche riguardanti gli embrioni umani trapiantando le cellule umane in embrioni di pollo.
Nel 1924 gli embriologi Hans Spemann e Hilde Mangold avevano indidivuato l’organizzatore dello sviluppo embrionale nelle cellule di organismi molto semplici come le salamandre.
Le linee etiche di molti Stati, inclusi gli Stati Uniti proibiscono agli scienziati di fare esperimenti su embrioni umani più vecchi di 14 giorni, che è più o meno il tempo in cui si forma l’organizzazione cellulare.
Ali Brivanlou, biologo dello sviluppo alla Rockfeller University di New York, insieme al suo gruppo, già nel 2016 era stato il primo a crescere un embrione umano in una provetta fino al limite di 14 giorni.
Sono state utilizzate cellule staminali embrionali come un laboratorio vivente. La coltura si è sviluppata in un’area di 22 millimetri e le cellule sono state costrette a svilupparsi in strutture invece che orizzontalmente.
Sono stati introdotti anche fattori di crescita che le hanno stimolate a creare diversi strati di cellule che si vedono in un embrione al primo stadio.
I test hanno dimostrato che queste strutture includevano un gruppo di cellule che esprimono i geni visti nell’organizzatore delle cellule in altre specie. Brivanlou e i suoi colleghi hanno poi trasportato questo grappolo di cellule umane in un embrione di pollo di 12 ore, che equivale a un embrione umano di 14 giorni.
Mentre l’embrione così modificato cresceva il “regista” dirigeva le cellule del pollo differenziandole a partire da una staffetta di proteine che ha iniziato ad organizzarle in modo preciso.
I ricercatori hanno visto la formazione di una gastrula in miniatura. Si tratta del primo stadio di sviluppo nel quale si organizza l’embrione, una struttura sferica formata da tre strati concentrici chiamati foglietti embrionali che danno origine alle strutture necessarie per l’impianto dell’embrione nell’utero.
Questo procedimento in cui si è visto in atto il regista dell’embrione umano è stato descritto sulla rivista Nature.
“Questo ci potrà fornire una migliore comprensione dello sviluppo dell’embrione nei suoi primi momenti” commenta Martin Pera, un ricercatore delle cellule staminali.
Infatti studiando il modo in cui viene assemblato l’organismo si possono individuare gli eventuali errori all’origine di molte malattie.
Il prossimo passo sarà quello di capire come “il regista delle cellule” organizzi i vicini.
Unimamme, cosa ne pensate di questa affascinante scoperta?
Noi vi lasciamo con l‘uso di cellule staminali embrionali per curare i difetti di nascita.