Indossare il tanga potrebbe sembrarvi anche alla moda, ma forse non sapete quali pericoli si nascondono dietro questo vezzo di lingerie intima.
Tanga: ecco perché nuoce alla salute
Innanzitutto, come chiarisce anche il dottor Jill M. Rabin, professore associato di Clinica Ostetricia e Ginecologia presso l’università di medicina Albert Einstein, dipende tutto dalla propensione a contrarre infezioni.
- Molti tanga, soprattutto quelli in pizzo, sono costituiti da materiale non traspirabile e questo include non soltanto la parte del cavallo, ma anche lo strato esterno che, non essendo di cotone, favorisce la raccolta di umidità e le infezioni.
- Nel caso in cui l’intimo sia di cotone, è la forma attillata a costituire una minaccia. La vulva infatti risulta comunque molto più esposta.
- La sottile striscia di materiale del cavallo tende a muoversi e a trasportare batteri da un luogo all’altro, come per esempio trasferire quelli del colon nella vagina.
Le infezioni si verificano quando l’equilibrio dell’ambiente vaginale risulta fuori controllo. Tra quelle più comuni vi è la vaginosi che porta a un aumento della produzione di perdite, quindi a un maggior uso di salvaslip e una crescita dell’umidità che causa le infezioni in un perfetto circolo vizioso.
Ci sono anche i segni, dei vari propri “marchi” lasciati dalle mutandine di questo tipo, rilevati in modo particolare vicino alla vulva e al retto. Si formano infatti fastidiose appendici cutanee nei luoghi dove hanno le bretelline del tanga hanno lasciato il segno.
Infine, sebbene il tanga non possa essere ritenuto colpevole per i casi di emorroidi, sicuramente può solo esacerbare il problema.
Dire addio al tanga è la soluzione?
Se siete inclini alle infezioni sì, è meglio evitare, altrimenti è consigliabile indossare intimo di cotone, lavarli spesso e mantenere una buona igiene.
Unimamme voi seguirete questi suggerimenti? Voi e le vostre figlie usate questo tipo di biancheria intima?
Noi vi lasciamo con alcuni miti da sfatare riguardanti la vagina.