Inchiesta Veleno riaperta dalla Procura di Modena per possibili legami con Bibbiano.
Potrebbe avere un legame con quanto accaduto a Bibbiano e nei Comuni della Val d’Enza, in provincia di Reggio Emilia, ecco perché la Procura di Modena ha deciso di aprire un fascicolo su quella che è stata chiamata inchiesta Veleno e che più di vent’anni fa sconvolse la Bassa modenese per presunti abusi sessuali e riti satanici con bambini.
Inchiesta Veleno riaperta per legami con Bibbiano
Sul caso degli affidi illeciti nella Val d’Enza e a Bibbiano indaga ora, anche se indirettamente, la Procura di Modena, che ha deciso l’apertura di un fascicolo per riesaminare il caso dei “Diavoli della Bassa modenese“, una presunta rete di pedofili e satanisti che 22 anni fa venne accusata di aver abusato di bambini, ma sulla quale non sono mai state trovate prove concrete.
Le testimonianze raccolte da alcuni assistenti sociali che ascoltarono i bambini della zona, furono tuttavia sufficienti per allontanare i bambini stessi dalle loro famiglie. I bambini raccontarono di aver subito abusi sessuali dai loro genitori, 16 furono tolti alle famiglie e molti genitori non li hanno mai più rivisti, nemmeno da adulti.
La vicenda, tuttavia, suscitò molti dubbi per le modalità con cui erano stati ascoltati i bambini e per molti punti oscuri su tutta la vicenda. I riti satanici, ad esempio, non furono mai provati. Il caso, di cui si sono occupate diverse trasmissioni come “Chi l’ha visto?”, è stato studiato da alcuni giornalisti ed è finito in quella che è stata chiamata inchiesta Veleno, pubblicata da Repubblica in podcast nell’autunno del 2017 e i cui autori sono i giornalisti Pablo Trincia e Alessia Rafanelli.
Il caso è tornato alla ribalta per le somiglianze con le vicende di Bibbiano, finite nell’inchiesta della Procura di Reggio Emilia “Angeli e Demoni”: presunte accuse di abusi sessuali da parte di bambini i cui racconti sarebbero stati manipolati e distorti dagli operatori sociali.
Le psicologhe che raccolsero le testimonianze dei bambini della Bassa modenese provenivano dal centro Hansel e Gretel di Torino, coinvolto nel caso degli affidi illeciti a Bibbiano.
Per questo motivo la Procura di Modena ha deciso di riaprire il caso Veleno, a seguito della presentazione di tre esposti. Il pubblico ministero Giuseppe Amara dovrà valutare se ci sono nuovi elementi che chiariscano i tanti punti oscuri della vicenda, come spiega Repubblica.
Il fascicolo è stato aperto su iniziativa del Procuratore capo Paolo Giovagnoli. Al momento si tratta solo di una indagine conoscitiva, basata sull’analisi di documenti. Non ci sono indagati e non sono previsti interrogatori né convocazioni. La Procura di Modena è intenzionata a ricostruire i fatti dell’epoca. Essendo trascorsi più di vent’anni, tuttavia, è molto probabile che eventuali reati si siano già prescritti. Come ha spiegato lo stesso Procuratore Capo.
Sulla vicenda era già stato presentato tempo fa un esposto dall’ex senatore Carlo Giovanardi, poi ne sono arrivati altri. La Procura di Modena sta “cercando di capire cosa sia successo all’epoca dei fatti”.
Nel frattempo, anche a Modena c’è stata una fiaccolata in solidarietà delle famiglie e dei bambini di Bibbiano, con 400 persone che hanno sfilato vestite di bianco, provenienti anche da altre parti d’Italia. Come ha riportato la “Gazzetta di Reggio”.
“La Procura di Reggio Emilia avrebbe appena sventato un secondo caso Veleno“, aveva affermato nelle scorse settimane il giornalista Paolo Trincia, facendo riferimento al “Centro Studi Hansel e Gretel di Torino, di cui è stato arrestato il responsabile, Claudio Foti. Proprio le psicologhe provenienti da quel centro avevano interrogato i bambini di Veleno – spiegava Trincia – Foti aveva da tempo scritto contro di noi, facendo addirittura una petizione contro il podcast“.
“So che gli investigatori hanno utilizzato la nostra inchiesta come chiave investigativa per studiare il fenomeno visto che tratta la tessa tematica anche se poi hanno seguito poi le loro intuizioni, ha concluso Trincia.
Che dire unimamme? Se tutto fosse vero sarebbe più che sconvolgente.