Care unimamme, oggi vi parliamo di un problema spesso sottovalutato: quello del consumo di marijuana tra gli adolescenti.
Anche se il dibattito sulla sua legalizzazione o meno vede impegnati schiere di opinionisti ed esperti, almeno su una cosa vi è un consenso unanime: i ragazzi non dovrebbero consumarla.
Le statistiche riportate in un recente studio del Lancet parlano chiaro: la marijuana ha gravi effetti sulla salute e il futuro dei giovani.
Uno studio che ha raccolto i dati di 3 grandi studi avvenuti in Australia e Nuova Zelanda, ha investigato l’associazione tra la frequenza del consumo di cannabis prima dei 17 anni e i risultati raggiunti a 30 anni, e ha trovato che:
- il 60% ha meno probabilità di diplomarsi al liceo o all’università
- i ragazzi sono più inclini a commettere suicidio
- sono 4 volte più inclini a diventare dipendenti da cannabis
- sono 3 volte più inclini ad usare droghe illecite
- per chi ha già un comportamento borderline può innescare comportamento psicotici
Il dottor Edmund Silins, responsabile della ricerca del consumo di marijuana tra i ragazzi sostiene che questi esiti riguardino l‘uso di cannabis come pratica quotidiana.
Marijuana: ecco perché viene sottovalutata
Uno degli aspetti più preoccupanti è che la marijuana non viene assolutamente percepita come un pericolo, ma addirittura qualcosa che rende più attraenti le persone.
Uno studio del National Institute on Drug Abuse ha stimato che:
- il 60% dei ragazzi non percepisce le droghe leggere come pericolose
- il 65% degli studenti più anziani fuma marijuana tutti i giorni
Semplicemente i ragazzi non percepiscono la marijuana come una minaccia, perché secondo loro non ha gli stessi effetti dell’alcol o l’eroina.
Scetticismo
Lo scetticismo, purtroppo, è duro da sradicare, nonostante i dati riportati da fonti autorevoli come il The Lancet. Molti ragazzi infatti hanno davanti l’esempio di consumatori quotidiani di marijuana brillanti e ben inseriti nel contesto sociale.
Un’esperta su questo tema, osserva che spesso, tutto comincia come emulazione del successo sociale che chi fa uso di marijuana ottiene, senza considerare i successivi contraccolpi negativi.
Sarah Stollenwerk, consulente per l’abuso di droghe presso il Centro Giovanile della North West Community sostiene che prima, in termini di età, comincerà il consumo di marijuana più ci sarà la probabilità di incorrere in gravi problemi.
“Chi comincia da piccolo potrebbe non avere la capacità di evitare di scivolare nella dipendenza” ha riferito la donna.
Purtroppo questi non sono casi isolati. Secondo lo studio di Monitoring the Future:
- il 13% di ragazzi di 13 anni ammette che sarebbe felice di consumare un po’ di marijuana
I ragazzini sono incoraggiati in questa pratica dagli alunni delle classi superiori che li riforniscono o li indirizzano a qualcuno che può fornire loro la droga.
Conclusioni
Il suggerimento del dottor Silinis è che i ragazzi non consumino droga o che, almeno, ne rimandino l’uso a quando saranno più grandi. “Il cervello degli adolescenti è molto suscettibile agli effetti nocivi della cannabis” ricorda il dottore.
Per questo motivo Silins spera che la sua ricerca possa aiutare i lettori ad essere più consapevoli dei drammatici effetti della cannabis.
Tra le varie possibili conseguenze del prolungato uso di marijuana troviamo infatti:
- bronchiti
- tumori
- crisi respiratorie
- attacchi cardiaci
- malattie mentali in caso ci sia già una storia famigliare.
Uniamme e voi cosa ne pensate di questi risultati? Sappiamo che anche il 60% dei nostri ragazzi provano questa droga molto presto.
Voi ne parlate coi vostri figli? Forse è il caso di farlo, con i dati alla mano!
(Fonte: Lancet/Huffington Post)