Lotta all’Aids, una donna a capo del programma Onu. Chi è.
È donna, è africana, è laureata in ingegneria aeronautica, specializzata in questioni ambientali, impegnata per la parità di genere. Si chiama Winnie Byanyima ed è stata appena nominata capo del programma Unaids per la lotta all’Aids delle Nazioni Unite. È la prima donna alla guida del programma Onu se si esclude la carica ad interim della svedese Anna Gunilla Carlsson. Chi è Winnie Byanyima.
Lotta all’Aids, all’Onu una donna a capo del programma Unaids
Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha voluto Winnie Byanyima a capo del programma Unaids di lotta all’Aids. La donna, 60 anni, ugandese, prende il posto di Michel Sidibé dopo l’interim di Anna Gunilla Carlsson.
Byanyima ha una formazione in campo ingegneristico e una lunga esperienza in politica e come responsabile di organizzazioni internazionali nella lotta alla povertà e per i diritti, a cominciare da quelli delle donne, e anche nella tutela ambientale. Si è laureata in ingegneria aeronautica a Manchester, in Inghilterra, e ha ottenuto un master in ingegneria meccanica nel settore risparmio energetico e ambiente presso il Cranfield Institute of Technology, nel Regno Unito.
All’età di 30 anni è stata eletta all’Assemblea parlamentare dell’Uganda. Poi nell’Unione africana si è occupata delle questioni contrattuali delle donne in Africa. Ha lavorato per sette anni nel Dipartimento Onu per l’uguaglianza dei sessi e dal 2013 è stata direttrice esecutiva dell’organizzazione non governativa Oxfam.
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Byanyima è stata scelta per guidare il programma delle Nazioni Unite per la lotta contro l’Aids, Unaids, per la sua lunga esperienza in campo politico e diplomatico.
Subito dopo la nomina, Winnie Byanyima ha detto che è un “onore” per lei guidare il programma Unaids e ha detto di “abbracciare il ruolo con umiltà, passione e fede di poter porre fine a questa pandemia entro il 2030“. Byanyima sarà Direttrice esecutiva del programma Unaids. Per lei si apre una sfida immensa, sconfiggere l’Aids a livello globale, una sfida che non sottovaluta, ma che considera alla portata del mondo.
An honour 2 be asked 2 lead the UN & global HIV response! I embrace the role with humility, passion & faith that we can end this pandemic by 2030. I look fwd to joining @UNAIDS team & working closely with co-sponsors & partners 2 remove barriers to prevention, treatment & care https://t.co/i4GPSUzObu
— Winnie Byanyima (@Winnie_Byanyima) August 15, 2019
La notizia della nomina di Winnie Byanyima a capo del programma Unaids è stata data dall’agenzia Ansa.
Che ne pensate unimamme? Ritenete che una donna africana con una lunga esperienza possa rappresentare la svolta nella lotta all’Aids, se non dal punto di vista clinico (continuano gli studi per la messa a punto del vaccino) almeno dal punto di vista della prevenzione e della riduzione dei contagi?
Ricordiamo che oggi, se il virus dell’Hiv viene diagnosticato in tempo si può tenere sotto controllo grazie ai farmaci antiretrovirali che consentono di condurre una vita normale, come se si avesse una malattia cronaca. Se nei Paesi occidentali la mortalità da Aids è enormemente diminuita, in quelli in via di sviluppo il tasso di mortalità è ancora elevato, a causa della scarsità di cure, di diagnosi tardive e di numerosi comportamenti a rischio.
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