Parla la mamma di uno dei bimbi maltrattati all’asilo.
Michela è una coraggiosa mamma ventiquattrenne che ha scoperto il vaso di Pandora dietro i maltrattamenti subiti dal suo piccolo e da altri bimbi di un asilo vicino a Roma.
La sua storia può incoraggiare altri genitori o adulti a fare caso ai segnali inviati dai bambini, anche molto piccoli, in caso di abuso.
Ecco la sua testimonianza.
“Mi hanno persino detto che ero una pazza, invece è tutto vero: mio figlio, ma anche altri bambini, quelle maestre e quella bidella, li maltrattavano: insulti, spintoni, schiaffi.
Dico a tutte le mamme: ascoltate i vostri figli perché i bimbi coi loro gesti, anche se non parlano, comunicano il disagio. I bambini non si toccano mai e queste persone sono bestie. Non devono cavarsela con i domiciliari, devono andare in galera e stare lontano dalle scuole.
Questo il ministero, il sindaco, o chi per loro, ce lo deve garantire“.
Questa mamma ha insistito perché fosse fatta giustizia, nonostante tutti mettessero in dubbio i suoi sospetti. Quando però i filmati le hanno dato ragione è rimasta, comprensibilmente, traumatizzata.
“Mio marito e io siamo choccati. Mi rimbombano nella mente le parole della preside che al saggio di Natale elogiava queste collaboratrici. Mi ha chiamato un’altra mamma prima, in lacrime, dopo avere visto anche il suo bambino nel video dei carabinieri. Mi ha chiesto perché non l’avessi avvisata, ma non potevo perché c’erano le indagini in corso. Il mio, col grembiulino azzurro, veniva lanciato per terra dalla maestra”.
La famiglia di Michela si è trasferita solo di recente ad Ariccia. Suo figlio di 2 anni e messo è stato ammesso all’asilo perché era particolarmente indipendente, non aveva più il pannolino e mangiava da solo.
“Poi è regredito: non mangiava più e non voleva essere lasciato solo; tuttora si sveglia di notte urlando e quando passa davanti all’asilo trema e piange: «Maestra picchia», mi dice. Il 3 ottobre il primo segnale”.
Michela ha spiegato che il figlio è caduto nel cortile della scuola. Lei l’ha visto dalla finestra della sua casa che si affaccia sul luogo di gioco, le maestre non si erano nemmeno accorte. Non si trattava di una lieve caduta, il piccino si era ferito seriamente e poi ha avuto bisogno di cure.
Il 10 ottobre il figlio è caduto di nuovo, ferendosi, alla mamma ha riferito “maestra picchia”, mentre un compagno ha confermato l’accaduto.
La situazione non è migliorata.
“So che un’altra bimba è tornata a casa con la faccia tumefatta, pure lei caduta. Non solo, qualche giorno dopo vedo un livido sulla coscia di mio figlio, poi un’ecchimosi sull’avambraccio. Altri lividi sono comparsi su un fianco e un giorno ho trovato il segno di una manata, di cinque dita, stampato sul suo sederino.
Nel frattempo, però, ero già andata dai carabinieri portando foto e video di mio figlio che si lamentava. Dalle finestre di casa sentivo le urla continue della maestra Franca, mi chiedevo ma che succede là dentro?. Se non fosse stato per il comandante e per il maresciallo Diego, sarei crollata, forse avrei commesso una sciocchezza”.
Oltre a picchiare i piccini, le maestre e la bidella li insultavano costantemente. Una volta Michela ha sentito la bidella che si rivolgeva al suo bambino con queste parole: “se ti fai la cacca sotto un’altra volta, ti faccio il cu..o viola, ti metto in castigo al buio senza giocare”.
Secondo questa mamma ci vorrebbero sempre le telecamere a scuola.
Unimamme, voi cosa ne pensate delle parole di questa mamma raccolte su Il Messaggero?