Una maglietta rossa per i bimbi migranti: per ritornare umani. L’iniziativa di Don Ciotti.
Il dramma dei migranti e soprattutto i tragici naufragi in cui negli ultimi giorni sono morti bambini, anche molto piccoli, ha scosso le coscienze e sollevato l’indignazione di chi ha ancora una coscienza civile. A prescindere dalle politiche che si adottino per fra fronte al problema dei migranti che arrivano sulle nostre coste con imbarcazioni di fortuna provenienti dalla Libia, non si può accettare la morte di centinaia, migliaia di persone in mare, soprattutto quando si tratta di bambini. Il Mar Mediterraneo è una gigantesca bara d’acqua, nelle cui acque sono morte fino a 30.000 persone negli ultimi 15 anni. Un’ecatombe pari a quella di un genocidio.
Una maglietta rossa per i bambini migranti
Le immagini di uno degli ultimi tragici naufragi di migranti che hanno coinvolto anche bambini molto piccoli, di appena un anno, sono state un pugno nello stomaco per molti e una strage inaccettabile per chi ritiene che, non solo in base ad un principio di umanità ma anche secondo le leggi internazionali, le persone in mare vanno salvate, sempre e comunque, soprattutto se ci sono bambini a bordo. Poi in un secondo momento si provvederà a smistare.
A seguito dell’affondamento del barcone al largo delle coste della Libia, lo scorso 29 giugno, abbiamo visto tutti le immagini scioccanti dei tre bambini di appena un anno recuperati cadaveri dal mare. I tre piccoli indossavano delle tutine rosse, così come rossa era la maglietta di Aylan Kurdi, il bambino siriano in fuga dalla guerra con la famiglia morto annegato nel tratto di mare tra la Turchia e la Grecia e il cui corpicino fu restituito dal mare, riverso sulla costa turca. Quell’episodio risalente al settembre 2015 scosse l’opinione pubblica mondiale, anche i più riottosi e intransigenti verso l’immigrazione si commossero.
Oggi, invece, a tre anni di distanza molti hanno accolto con fastidio le foto sconvolgenti della morte dei piccoli nordafricani (egiziani e marocchini) al largo delle coste libiche. Ci sono stati i soliti negazionisti che hanno gridato al complotto, chi addirittura ha avuto il coraggio di affermare che i corpicini di quei bambini irrigiditi dal rigor mortis erano dei bambolotti.
Di fronte a questo scempio morale dei cadaveri, per giunta di bambini, poveri e ultimi del mondo, vilipesi in quel momento sacro e di massimo rispetto per chiunque che dovrebbe essere il momento della morte, Don Luigi Ciotti dell’associazione Libera Contro le Mafie ha lanciato un’iniziativa per sensibilizzare sulla tragedia dei migranti e in particolar modo dei bambini.
Il sacerdote, che da anni lotta contro le mafie e le ingiustizie del mondo, ha invitato tutte le persone di buona volontà ad indossare una maglietta rossa in solidarietà con i bimbi migranti. I bambini che vengono imbarcati dai genitori su gommoni o barche di fortuna per raggiungere l’Europa, in fuga da guerre, carestie e miseria, vengono vestiti di rosso dai genitori per un motivo ben preciso: perché in caso di ribaltamento o affondamento dell’imbarcazione sono facilmente riconoscibili in mare.
“Una #magliettarossa per #fermarelemorragia di umanità. Indossiamo una maglietta rossa per un’accoglienza capace di coniugare sicurezza e solidarietà“, è l’invito di Libera insieme a Gruppo Abele, Arci, Legambiente, ANPI e al giornalista Francesco Viviano per il 7 luglio.
“Rosso è il colore che ci invita a sostare – si legge nell’appello di Libera -. Ma c’è un altro rosso, oggi, che ancor più perentoriamente ci chiede di fermarci, di riflettere, e poi d’impegnarci e darci da fare. È quello dei vestiti e delle magliette dei bambini che muoiono in mare e che a volte il mare riversa sulle spiagge del Mediterraneo. Di rosso era vestito il piccolo Aylan, tre anni, la cui foto nel settembre 2015 suscitò la commozione e l’indignazione di mezzo mondo. Di rosso erano vestiti i tre bambini annegati l’altro giorno davanti alle coste libiche. Di rosso ne verranno vestiti altri dalle madri, nella speranza che, in caso di naufragio, quel colore richiami l’attenzione dei soccorritori”.
All’iniziativa di Don Luigi Ciotti, per esprimere solidarietà ai bimbi migranti e per sensibilizzare su un’accoglienza che unisca solidarietà alla sicurezza, hanno aderito in molti, dai politici ai personaggi della cultura e dello spettacolo. Da Laura Boldrini, a Roberto Speranza, da Roberto Saviano ad Alessandro Bergonzoni, insieme a tanti cittadini che dicono no al razzismo e sì all’accoglienza umana e responsabile, all’insegna del moto “ritorniamo umani”.
Anche noi di Universo Mamma ci uniamo all’appello della maglietta rossa. E voi unimamme?