In questi giorni c’è stata la consegna delle pagelle scolastiche. Un evento importante nella vita delle famiglie. Ho partecipato a questo evento con emozione, sono anni che lo faccio, ma questa volta mia moglie mi ha chiesto di andare a fare la fila per il posto, per il nostro secondogenito che fa la quarta elementare.
Nulla di eccezionale, per carità. Ma ignoravo la calca umana che si era addossata all’entrata del plesso scolastico, subito dopo che i nostri figli erano usciti dalle lezioni. Sotto il portico, in men che non si dica, si era formata una folla di genitori urlanti. Presi dalla fretta, spingevano e chiedevano lumi ad una terrorizzata collaboratrice scolastica, la quale si era subito barricata dietro le porte con le maniglie antipanico e mimava, da dietro il vetro, che non era ancora possibile entrare. Nei suoi occhi c’era il terrore. E non vi nascondo che una certa ansia è cominciata a salirmi nelle vene e dentro lo stomaco. Papà spaesati che chiedevano lumi alle mogli, al telefono, non capendo bene quello che dovevano dire alla maestra. Mamme chiedevano a gran voce che si aprissero le porte, mischiate al chiacchiericcio di quelli che volevano organizzare l’ordine di entrata.
Tra i primi c’era Antonio Giuliani (famoso comico romano), e anche lui guardava esterrefatto quel guazzabuglio. Molto probabilmente ha trovato ispirazione per qualcuno dei suoi sketch.
Alla fine sono si sono aperte le porte, che davano all’esterno e i genitori che dovevano spostarsi, per permettere l’operazione, non volendo perdere la posizione conquistata, si sono irrigiditi e ponevano una barriera che gli permettesse di scivolare comunque tra i primi. Non c’è stata l’entrata, ma una vera e propria irruzione. Una corsa verso le aule dove ritirare le rispettive pagelle.
Anche la consegna delle pagelle scolastiche diventa una questione vissuta come un’incombenza, una pratica da sbrigare, all’interno di un’altra giornata frenetica. La pagella è uno di quei momenti che andrebbero vissuti con un minimo di solennità e emozione, ma purtroppo i ritmi moderni hanno fagocitato tutto.
E a voi Unigenitori come è andata? Possibile che non si riesca ad assaporare nemmeno un momento come il ritiro della pagella dei nostri figli? Che ne pensate?