Il medico angelo dei bambini che curerà Alessandro Maria: il professor Franco Locatelli dell’ospedale Bambino Gesù di Roma.
Vi abbiamo raccontato il caso del piccolo Alessandro Maria Montresor, detto Alex, il bambino di 18 mesi affetto da una rara malattia genetica curabile solo con il trapianto di midollo osseo. Non avendo Alex né fratelli né sorelle era iniziata la ricerca di un donatore esterno, attraverso i registri internazionali dei donatori di midollo osseo e attraverso una campagna di sensibilizzazione avviata sui social per invitare la gente a donare il midollo e a farsi “tipizzare”, ovvero sottoporsi ad un prelievo per verificare la compatibilità con il bambino.
Era scattata immediatamente una gara di solidarietà in tutta Italia, con centinaia di persone in fila nelle principali piazze per sottoporsi al prelievo. Allo stesso tempo arrivava l’offerta dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma a curare il piccolo Alex. Il Bambino Gesù, infatti, è all’avanguardia nella cura delle leucemie e nei trapianti di midollo osseo, effettuati con tecniche innovative.
A guidare il team di medici e ricercatori nelle cure ai pazienti e nello sviluppo di nuove tecniche e terapie c’è il prof. Franco Locatelli, direttore del dipartimento di Onco-ematologia pediatrica, terapia cellulare e genica dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, un vero e proprio luminare nella cura delle leucemie e degli altri tumori che colpiscono i bambini.
Il medico angelo dei bambini del Bambino Gesù: il prof. Locatelli
È stato proprio il prof. Locatelli ad invitare i genitori d Alessandro Maria a Roma per sottoporre il bambino alle cure innovative dell’Ospedale Bambino Gesù. La patologia di cui soffre Alex, ha spiegato Locatelli, è una rara forma di difetto di funzione del sistema immunitario che si chiama linfoistiocitosi emofagocitica familiare (Hlh, dall’inglese Hemophagocytic Lymphohistiocy-tosis), una patologia in cui c’è un difetto nella capacità di rispondere a determinati patogeni, soprattutto a certi virus. La patologia causa un’iperattivazione di altre componenti del sistema immunitario che provocano un danno tessutale importante, espresso da sintomi e da segni bioumorali rilevanti che, se non adeguatamente riconosciuti, possono addirittura portare a morte i soggetti che ne sono colpiti. Oggi questa malattia si può trattare con metodi innovativi, come un anticorpo monoclonale che agisce contro una molecola chiamata ‘interferon gamma’, la principale responsabile della patologia. Questo anticorpo permette di contenere la malattia, controllando l’attivazione della risposta immunitaria immunodeficiente e autoaggressiva. Un trattamento innovativo che dà grandi risultati, ma che non è sufficiente a curare la malattia. È indispensabile il trapianto di midollo osseo. Come nel caso del piccolo Alex.
Non avendo fratelli o sorelle da cui ricevere il midollo osseo, per la precisione le cellule staminali del midollo, era stata avviata la campagna per la ricerca di un donatore, di cui vi abbiamo raccontato, che purtroppo però non è andata a buon fine. Così l’ultima possibilità di cura per il bambino è la terapia innovativa all’Ospedale Bambino Gesù, messa a punto dal team del professor Locatelli. La terapia, di cui vi abbiamo già parlato e che è stata già applicata con successo in diversi casi, consiste nel trapianto delle cellule staminali del midollo osseo prelevate dai genitori e manipolate prima di essere infuse nel paziente.
Il piccolo Alessandro Maria, figlio di italiani residenti a Londra e già ricoverato all’ospedale pediatrico londinese Great Ormond Street Hospital, dove era stato sottoposto ai trattamenti contenitivi della patologia, è arrivato il 29 novembre a Roma, per essere ricoverato al Bambino Gesù. Per Alex e i suoi genitori sono iniziati i test e le analisi in vista del trapianto.
In un’intervista ad Avvenire, il prof- Locatelli aveva espresso fiducia sulla possibilità di trattare con successo la patologia di Alessandro Maria. La guarigione dei bambini affetti da immunodeficienze primitive e trattati al Bambino Gesù con questa tecnica innovativa si è verificata nell’85 per cento dei casi. Per il piccolo Alex, c’è speranza.
Franco Locatelli è stato definito il “medico angelo dei bambini” per la dedizione nel trattamento delle patologie pediatriche legate all’ematologia, a cui ha dedicato una vita. Il trattamento delle leucemie e delle malattie del sangue nei bambini, l’oncoematologia pediatrica, è la specialità che il medico e professore ha scelto dopo la laurea in medicina e chirurgia conseguita all’Università di Pavia con la lode. In quella stessa università Locatelli oggi insegna ai giovani futuri medici. Prima di arrivare al Bambino Gesù, il professore è stato Honorary Clinica Visitor presso l’Hammersmith Hospital di Londra, dove ha studiato le tecniche di trapianto del midollo osseo, quindi direttore del reparto di Oncomeatologia pediatrica del Policlinico San Matteo di Pavia. Ha salvato la vita a molti bambini, non è un mistero che sia chiamato angelo.
Che dire unimamme? Noi tifiamo per il professore e per il piccolo Alex.
Ricordiamo l’altra tecnica innovativa di trapianto di cellule nel trattamento delle leucemie, messa a punto dal team del prof. Locatelli e che rientra nell’ambito dell’immunoterapia.