Unimamme, oggi vi raccontiamo la storia della battaglia di una mamma nei confronti di Twitter e del suo regolamento per quanto riguarda le persone con disabilità.
Una mamma in lotta con Twitter
Natalie Weaver, mamma di Sophia, una bimba affetta dalla Sindrome di Rett, ha protestato con il social network Twitter dove un suo utente aveva pubblicato una foto di Sophia insieme a un poster dove si promuoveva l’aborto.
Nel messaggio annesso alla foto si legge: “va bene pensare che ogni bambino valga, ma molti di loro quindi non fanno l’amniocentesi”
Nel poster c’è scritto: “dovrebbe esserci un test obbligatorio e se risulta negativo e la donna non vuole abortire tutte le fatture maturate successivamente saranno a carico suo e del padre”.
Natalie ha scritto ha Twitter per protestare, ma l’azienda ha risposto che non c’era niente di sbagliato nel poster.
“Grazie, abbiamo ricevuto la tua segnalazione, abbiamo scoperto che non c’era nessuna violazione delle regole di Twitter contro un comportamento abusivo”.
A quel punto Natalie ha scritto sulla sua pagina: “Twitter non pensa che usare la foto di mia figlia per un poster sull’aborto di bambini e per eliminare tutti quelli difettosi nell’utero sia una violazione”.
Il messaggio di protesta di Natalie è diventato subito virale con migliaia di persone che le hanno mostrato sostegno.
Infine, forse a causa della pressione mediatica sollevata, Twitter ha deciso di sospendere l’account da dove era partito il poster con l’immagine della figlia di Natalie.
Da parte sua il social network cinguettante si è scusato affermato di aver mancato di occuparsi di una violazione.
“Ci scusiamo per l’errore” hanno scritto i portavoce di Twitter, dopo aver riconosciuto il comportamento abusivo del messaggio originale segnalato da Natalie.
In un cinguettio risalente a qualche tempo fa l’azienda aveva spiegato che secondo loro le immagini odiose erano loghi, simboli o foto il cui scopo era quello di stimolare odio e malizia contro gli altri in base a razza, religione, disabilità orientamento sessuale ed etnia.
In questi casi, sosteneva Twitter, avrebbero rimosso l’account.
Ma non era accaduto nel caso di questa bambina
La figlia di Natalie, di 9 anni, ha la Sindrome di Rett, una malattia rara che colpisce le bambine a 1 – 2 anni.
I sintomi di questa malatti includono:
- rallentamento dei processi del cervello,
- declino sociale e delle competenze linguistiche,
- fatica a respirare
- e problemi a camminare e usare le mani.
Sophia soffre anche di deformazioni facciali.
La mamma di questa bimba ha dichiarato sul Daily Mail: “l’odio e gli sguardi che ho ricevuto quando Sofia era una bimba sono stati dolorosi e mi hanno indotta a nascondermi per 7 anni. Un anno fa ho deciso di iniziare a combattere tutto questo, non sarò messa a tacere dall’odio”.
Questa mamma è infatti diventata attivista per i diritti dei bambini con disabilità.
Noi vi lasciamo con il discorso di un uomo con la Sindrome di Down che ha detto che la vita merita di essere vissuta anche da loro.