È uscito il rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sui casi di morbillo nel 2017 e, purtroppo, per l’Europa e l’Italia non sono buone notizie. L’anno scorso c’è stata un’esplosione di casi di morbillo in Europa e tra i Paesi maggiormente colpiti c’è purtroppo l’Italia.
Nel 2017, nella regione europea dell’OMS, che comprende 53 Paesi, ci sono stati 21.315 casi di morbillo il 400% in più rispetto al 2016 quando i casi furono 5.273.
I Paesi con il maggior numero di casi sono Romania, Italia e Ucraina. Il nostro Paese è tra i peggiori per l’alto numero di contagi, tenendo conto che Romania e Ucraina sono Paesi poveri, con inefficienze nel sistema sanitario e intere comunità in una grave situazione di povertà ed emarginazione che non ricevono un’adeguata assistenza sanitaria, come i rom che vivono in Romania o la popolazione Ucraina che abita nelle zone di conflitto con la Russia.
L’anno scorso in Europa 35 persone sono morte di morbillo, di cui 4 in Italia, tre bambini immunodepressi e un adulto ammalato di Aids. L’ultimo decesso per morbillo in Italia risale a gennaio 2018.
In ogni caso, nel 2017 sono stati 15 i Paesi della regione europea dell’OMS in cui si sono avute epidemie di morbillo con più di 100 casi ciascuno. I dettagli.
Morbillo aumentano i casi in Europa
Il rapporto sui contagi di morbillo in Europa nel 2017, presentato dall’ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità, in occasione dell’incontro tra i Ministri della Salute europei in Montenegro il 20 febbraio 2018, ci consegna numeri preoccupanti:
- un aumento del 400% dei casi rispetto al 2016 (21.315 casi contro 5.273)
- e 35 morti.
L’esplosione dell’epidemia di morbillo in Europa è dovuta alla mancanza di immunizzazione della popolazione a causa della insufficiente vaccinazione. Per fermare la diffusione della malattia infettiva, anche tra coloro che non sono vaccinati o non si possono vaccinare, il 95 % della popolazione deve essere vaccinata, secondo l’OMS, in modo da garantire quella che viene chiamata immunità di gregge.
Invece, nei Paesi europei dove il morbillo si è maggiormente diffuso, tra cui l’Italia, le coperture vaccinali sono risultate insufficienti.
L’ondata di casi di morbillo nel 2017 ha portato a importanti epidemie, con 100 o più casi, in 15 dei 53 Paesi della regione europea dell’OMS. Il numero più alto di persone contagiate dal morbillo si è avuto in
- Romania: 5.562 casi
- Italia: 5.006 casi
- Ucraina: 4.767 casi
Questi Paesi hanno dovuto affrontare una serie di sfide negli ultimi anni:
- il calo della copertura complessiva delle vaccinazioni di routine,
- la copertura costantemente bassa tra alcuni gruppi emarginati,
- interruzioni nell’approvvigionamento di vaccini o sistemi di sorveglianza delle malattie poco efficaci.
Questi problemi hanno facilitato la diffusione dei casi di morbillo in Italia, Romania e Ucraina, tenendo presente che questi ultimi due Paesi hanno problemi strutturali che l’Italia non ha.
Gli altri Paesi europei colpiti dall’epidemia di morbillo per numero di casi:
- Grecia: 967 casi
- Germania: 927 casi
- Serbia: 702 casi
- Tagikistan: 649 casi
- Francia: 520 casi
- Russia: 408 casi
- Belgio: 369 casi
- Regno Unito: 282 casi
- Bulgaria: 167 casi
- Spagna: 152 casi
- Repubblica Ceca: 146 casi
- Svizzera: 105 casi
“Ogni persona colpita dal morbillo in Europa ci ricorda che i bambini e gli adulti non vaccinati, indipendentemente da dove vivono, rimangono a rischio di contrarre la malattia e di diffonderla ad altri che potrebbero non essere in grado di farsi vaccinare. Oltre 20.000 casi di morbillo e 35 vite perse, nel solo 2017, sono una tragedia che semplicemente non possiamo accettare”, ha dichiarato la dottoressa Zsuzsanna Jakab, direttore dell’Oms per l’Europa.
“L’eliminazione sia del morbillo che della rosolia è un obiettivo prioritario a cui tutti i Paesi europei si sono impegnati e una pietra miliare per il raggiungimento per gli obiettivi di sviluppo sostenibile legati alla salute”, ha sottolineato la Jakab. L’obiettivo dell’OMS è quello di eradicare il morbillo e la rosolia, per essere “la generazione che libera i nostri bambini da queste malattie una volta per tutte”, ha concluso Zsuzsanna Jakab.
A seguito dell’allarme, lanciato a inizio 2017 dall’OMS quando l’epidemia di morbillo era all’inizio, con un’esplosione di casi in Romania e in Italia, il nostro Paese ha iniziato a prendere le contro misure, che hanno portato all’adozione un decreto legge, il decreto Lorenzin che ha introdotto prima 12 vaccinazioni obbligatorie, poi ridotte a 10. Il decreto, convertito in legge a luglio 2017, ha condizionato la frequentazione della scuola d’infanzia alla vaccinazione dei bambini. Mente per la scuola elementare e dell’obbligo sono previste multe per i genitori di bambini e ragazzi non in regola.
Il provvedimento è stato oggetto di un ampio dibattito e di contestazioni da parte delle associazioni no-vax, che continuano a sostenere il legame tra vaccino trivalente MMR (morbillo, parotite, rosolia) e autismo. Un legame smentito in più occasioni da numerosi studi scientifici. Così come non c’è alcun nesso causale tra vaccino e SIDS, sindrome della morte in culla.
Il morbillo è una malattia infettiva, altamente contagiosa, che non ha cure. Si possono curare solo i sintomi. La malattia provoca sintomi simili a quelli del raffreddore:
- naso che cola,
- starnuti,
- tosse,
- di testa,
- occhi arrossati,
- febbre alta
- eruzione cutanea di piccole macchie rosse.
Può avere effetti complicanze gravi, soprattutto nei soggetti più deboli, come polmonite e encefalite.
Il morbillo provoca tra le 30 e le 100 morti ogni 100.000 persone colpite. L’unico rimedio per evitare rischi è la vaccinazione.
Che ne pensate unimamme? Siete in regola con le vaccinazioni dei vostri bambini?