“Nostro figlio è morto davanti ai nostri occhi”: i genitori di uno dei bambini investiti – FOTO

bambini investiti a Ragusa 

I genitori del bambino ucciso da un suv vogliono che l’assassino del figlio paghi.

Unimamme, la tragedia dei due bambini travolti da un’auto a Vittoria è ancora fresca tra polemiche e indignazione generali.

bambini investiti a Ragusa: gli sviluppi dell’indagine

Sono ancora molto gravi le condizioni di Simone, il piccolo di 12 anni falciato da un suv alla cui guida c’era il pregiudicato Rosario Greco.

Il cuginetto di 11 anni: Alessio, è morto, mentre a Simone sono state amputate le gambe e lotta ancora per la vita in ospedale.

La tragedia si è consumata sotto gli occhi dei genitori di Alessio D’Antonio, la vittima deceduta. “Abbiamo visto morire nostro figlio senza poter fare nulla”.

Il padre del bambino, in visita alla camera mortuaria ha commentato: “l’abbiamo visto piombare con l’auto e ce lo ha portato via. L’ho visto morire, non ho potuto fare nulla. Mio figlio era un bambino felice e pieno di passioni aggiunge. Non perdono l’assassino… che stia per sempre in galera”.

Nel frattempo, il cuginetto Simone è in ospedale in coma farmacologico presso il policlinico di Messina dove è ricoverato.

Ora le forze dell’ordine stanno vagliando le immagini per capire a che velocità andasse il suv.

Antonino Ciavola, il vice questore che sta conducendo le immagini, ha commentato: “La chiamata che abbiamo ricevuto ci riferiva di un incidente con feriti, nessun particolare in più. I ragazzi si sono recati immediatamente sul posto, via IV Aprile nel tratto tra via Ancona e via Gaeta e sono arrivati assieme ai soccorsi. La priorità quando gli agenti hanno realizzato quanto accaduto è stata quella di agevolare i soccorsi. Si è proceduto a chiudere la strada e chiamare i vigili del fuoco perché il suv prima di fermare la sua corsa contro un muro ha quasi divelto una colonnina del gas”.

La mamma di Alessio ha raccontato questo particolare a Ansa: “Dopo l’incidente e vedendo mio figlio steso a terra sul marciapiede, cercavo un telefonino per chiamare il 118, l’ho strappato dalle mani di un uomo che non conoscevo, era l’assassino di mio figlio, ma io non lo sapevo”.

Quando sono arrivate le forze dell’ordine lo scenario era agghiacciante. Ciavola precisa: “Ognuno ha agito per proprie competenze; mentre la polizia municipale una volta soccorsi i bambini effettuava i primi rilievi, i nostri agenti hanno iniziato subito le indagini e a sentire i presenti per capire quanto era accaduto. Nella macchina non c’era nessuno. Dalla targa e dalle testimonianze siamo risaliti al conducente che abbiamo rintracciato una quarantina di minuti dopo, presso la sua abitazione. Sosteneva di essere stato solo, ma sapevamo che non era così. Molti testimoni avevano visto fuggire delle persone dall’auto appena dopo l’incidente. E’ partita quindi la ricerca degli altri occupanti”.

Gli occupanti dell’auto sono stati tutti rintracciati e sentiti come indagati in presenza degli avvocati.

Il vice prefetto ha proseguito: “Ci siamo recati in ospedale per portare il cordoglio della polizia di stato e abbiamo comunicato loro di avere rintracciato chi era ella guida del suv e gli altri occupanti”.

La madre di Alessio ha espresso alcune recriminazioni circa la tempestività dei soccorsi. A Repubblica ha dichiarato: “Mi hanno detto che un vicino di casa è corso all’ospedale Guzzardi per chiedere aiuto. C’erano delle ambulanze nel parcheggio. Ma l’infermiere ha detto: dovete chiamate il 118. E poi non so da dove sono arrivate due ambulanze con i medici, forse da Comiso. Però intanto erano passati 15-20 minuti. Non so esattamente, mi è un tempo infinito. Mentre continuavo a urlare: quando arriva l’ambulanza”.

L’udienza di convalida per il fermo di Rosario Greco, che era ubriaco e aveva consumato sostanze stupefacenti, sarà, probabilmente, lunedì.

Unimamme, cosa ne pensate di questa vicenda di cui si parla su Agi?

 

Gestione cookie