Unimamme, oggi vi parliamo di una ricerca che potrebbe aiutare i genitori che hanno figli con autismo.
La terapia craniosacrale, spesso collegata all’osteopatia, è una pratica della medicina, non rientrante in quella tradizionale, che consiste in manipolazioni della sfera cranica, delle fasce e del bacino.
Autismo e terapia craniosacrale: uno studio
Da un recente studio è emerso che la terapia craniosacrale può essere un trattamento per alcuni sintomi dell’autismo. Nonostante questo trattamento sia disponibile già da tre decadi fino a questo momento esistevano pochi studi empirici.
I risultati della ricerca dimostrano però che la terapia cranio sacrale affrontata da professionisti sia un trattamento valido.
Scopo dello studio è stato quello di esaminare la portata degli esiti aneddotici osservati dai terapeuti che usano la CST (terapia craniosacrale) per i pazienti autistici.
Non è stato chiesto solo il parere dei professionisti e dei genitori, ma anche quello dei partecipanti.
Ecco come si è svolto lo studio:
- 405 persone coinvolte
- 264 terapeuti
- 124 genitori
- solo un piccolo campione di clienti ha risposto
- ai partecipanti è stato sottoposto un questionario, una lista di controllo funzionale con 20 elementi per misurare la percezione del cambiamento relativa all’intervento
- sono stati incoraggiati commenti aperti per esplorare diverse prospettive
- i dati qualitatiti sono stati analizzati con l’analisi induttiva dei contenuti.
La terapia cranio sacrale è usata per trattare l’autismo e alleviare lo stress sul sistema nervoso. I terapeuti usano il tocco per sbloccare zone del corpo dove il liquido cerebro spinale si è accumulato.
In questo studio i terapeuti sono stati invitati a restituire informazioni sui casi di studio per un massimo di 5 individui, per la valutazione sono state proposte 20 caratteristiche tipiche dell’autismo.
Tra le funzioni comportamentali erano incluse:
- ansia (preoccupazione, irrequietezza)
- stabilità emotiva (irritabilità, capricci, alterazioni dell’umore)
- sonno (addormentarsi o stare svegli)
- mangiare
- funzioni del corpo (intestino, vescica, consapevolezza del sé interiore)
- elaborazione sensoriale (consapevolezza, tolleranza, reazioni o sensazioni)
- flessibilità di pensiero o azioni
- ossessioni o compulsioni
- capacità di fare transizioni nelle attività
- espressione verbale
- altre forme di comunicazione
- coinvolgimento sociale con altre persone
- coinvolgimento emotivo
- interesse o impegno con l’ambiente
- capacità di partecipare a programmi educativi
- autocontrollo
- dolore (mal di testa, dolori allo stomaco, ecc…)
- comportamenti autolesivi
- aggressività verso le altre persone
- comportamenti in generale
Dei 264 terapeuti solo 184 hanno completato il questionario relativo a questi 20 comportamenti e cambiamenti. In tutto sono stati rappresentati 292 pazienti da parte dei loro terapeuti.
Sui luoghi della terapia
- 88%Nord America
- 3% Asia
- 3% Europa
- 2% UK
- 5% Australia e Nuova Zelanda
Dei 124 genitori solo 84 hanno completato il questionario sui cambiamenti.
- 92% erano mamme
- 3% papà
- 5% responsabili legali
I pazienti, invece, avevano, in media, un’età tra 10 e 19 anni.
Dai risultati è emerso che i terapeuti ammettevano che ci volessero tra 1 a 5 sessioni prima di vedere cambiamenti (l’89%), inoltre raccomandavano appuntamenti settimanali.
Inoltre, come si nota dal grafico in cui si chiedeva di commentare un elenco di risultati clinici craniosacarali di pazienti con autismo è evidente che questi avevano disfunzioni craniosacrali e, in particolare, restrizioni ossee o flusso dei fluidi compromessi.
In generale, dopo le sessioni, il comportamento dei pazienti è migliorato,
Per quanto riguarda invece i commenti dei genitori:
- ansia e stabilità emotiva: “la terapia ha effetti immediati su mio figlio, lo calma e rilassa. ” “Mio figlio comunica dove vorrebbe che si lavorasse ” “Si calma prima di quanto facesse precedentemente“.
- cambiamenti sociali: contatto con gli occhi, interazioni sociali, cambiamenti moderati, consapevolezza degli altri intorno a sè.
- cambiamenti sensoriali e motori: “la terapia ha migliorato il suo riposo“, “capacità motorie migliorate”, “miglioramento della capacità di giocare“
- cambiamenti nei sintomi neurologici: “la terapia ha aiutato con i mal di testa, è più rilassato e funzionale,” “Con la terapia i miei figli hanno meno tic e sono più rilassati,” “dopo 4 trattamenti ha smesso di sbavare e ha iniziato a conversare a livello semplice“
- Cambiamenti del linguaggio e cognitivi: “dopo una sessione mia figlia ha iniziato a parlare, il suo equilibrio è migliorato, “sviluppi cognitivi“
Unimamme, voi cosa ne pensate di questi tipo di terapia presentata su Science Direct? Avete mai provato tale terapia?
Noi vi lasciamo con un altro studio sull’origine dell’autismo.