Unimamme, in questi giorni le cronache italiane si sono concentrate sull’efferato omicidio del piccolo Loris Stival, che ora vede come principale indagata la mamma del bimbo: Veronica Panarello.
Tante le parole che sono state spese intorno a questa vicenda e tante ancora se ne spenderanno, soprattutto se Veronica Panarello verrà riconosciuta veramente colpevole dell’atroce delitto.
Nel frattempo però la donna, in custodia alle forze dell’ordine, continua a negare strenuamente il suo coinvolgimento, anche se l’evidenza dei fatti, determinata dalle riprese video sconfessa la ricostruzione fornita agli inquirenti, secondo la quale avrebbe lasciato il figlio davanti a scuola sabato scorso, per ritrovarlo poi morto in una località di campagna.
Omicidio Loris: chi è Veronica Panarello
Mentre le indagini proseguono si cerca anche di ricostruire il background della presunta matricida che viene descritta come una donna psicologicamente fragile, con 2 tentati suicidi alle spalle e una grave depressione post partum a seguito della nascita del secondogenito.
Diventata mamma del piccolo Loris a soli 16 anni, Veronica Panarello ha vissuto un’infanzia e un’adolescenza difficili, caratterizzate dai contrasti con la madre Carmela Anguzza che avrebbe confessato alla figlie che la giovane era frutto di una gravidanza indesiderata e la sua nascita frutto di un rapporto con un uomo che non era il padre che l’aveva poi allevata.
Già a 14 anni Veronica aveva tentato di uccidersi provando a impiccarsi. Successivamente rimasta incinta del primogenito aveva sperato in un barlume di felicità finendo però incastrata in una città in cui era la “forestiera”, costretta a diventare adulta prima del tempo.
I pareri degli esperti
Il consiglio di Emilio Sacchetti, presidente della Società italiana di Psichiatria, nell’ipotesi che sia stata Veronica a uccidere Loris, è quello di andarci cauti con le diagnosi di “follia momentanea” che tanto spesso si sentono enunciare nei tribunali per scagionare i colpevoli.
Lo specialista sostiene che nei casi di malattia mentale naturalmente i sintomi non compaiono da un giorno all’altro, ma lasciano segni evidenti. Il passato tormentato di Veronica Panarello, inoltre, non sarebbe sufficiente a indicare un quadro clinico di disagio mentale. Infine dietro al delitto di Loris c’è stata una pianificazione lucida e un tentativo di depistaggio.
Lo psichiatra Michele Cucchi, direttore del Centro Medico Santagostino di Milano per il caso di Veronica Panarello parla invece di disturbo somatoforme. “Si tratta di persone che spesso hanno avuto una famiglia di origine poco presente a livello di crescita emotiva, con gravi carenze per quanto concerne l’accudimento e la protezione” dichiara Cucchi a Libero. Per lo psichiatra Cucchi le persone affette da questo disturbo possono arrivare alla fuga dissociativa, ovvero a momenti prolungati in cui una persona non ricorda di aver fatto o detto cose delineando quindi un quadro molto più complesso intorno al delitto di Loris.
Considerazioni
In Italia sono 80 mila le donne che soffrono di depressione post partum senza che le persone che le circondano si accorgano del problema, un tratto comune, quello dell’estrema solitudine, che riguarda anche la storia di Veronica, indicata come “violenta, problematica e alienata” dalla sua stessa madre con cui non aveva contatti da anni.
Nel nostro paese i figlicidi occupano una piccola percentuale e, anche se nessuno potrà mai dire con certezza cosa spinga una donna a mettere fine alla vita che ha creato, a volte viene da chiedersi se alcune tragedie non possano essere evitate.
Come accennavamo, molte depressioni post partum rimangono nascoste, oscure persino alle persone più vicine, inconfessabili perché circondate da un alone di vergogna, come se si trattasse di una colpa terribile.
In questo quadro le donne rimangono ancora più sole con i loro demoni interiori.
Unimamme voi cosa ne pensate di questa tragica storia e delle riflessioni degli esperti?
Dite la vostra se vi va.
Fonte: Libero Quotidiano.it /Repubblica/ La Stampa