Parti prematuri: tra prevenzione e nuove speranze

Il 17 novembre si è svolta la giornata mondiale dei bambini nati prematuri, in questa occasione il SIN (la Società italiana di neonatologia) ha colto l’occasione per focalizzare l’attenzione sull‘aumento di parti pretermine in Italia.

Innanzitutto bisogna sottolineare un punto fondamentale: anche se nel nostro Paese aumentano i bimbi prematuri è diminuito molto il tasso di mortalità.

In passato vi abbiamo parlato della cause e conseguenze dei parti pretermine, ma è bene tornare a focalizzarsi su alcune delle ragioni principali dietro questo fenomeno:

  • gli stili di vita delle mamme in attesa
  • patologie della gravidanza: ipertensionie, patologie alimentari, infezioni
  • aumento età media delle gestanti
  • aumento delle gravidanze medicalmente assistitite

Ecco i preoccupanti dati ricontrati nel 2012:

  • su 534.186 il 7,2% sono prematuri
  • l‘1% ha un peso inferiore a 1500 grammi
  • il 6,2%cè tra i 1500 e i 2500 grammi.

Tra le regioni italiane ce ne sono alcune che spiccano a questo proposito:

  • la Sardegna con il suo 7% è la regione in cui nascono più prematuri
  • Marche e Molise hanno invece il minor numero di parti pretermine.

Ormai le cure si sono evolute a tal punto che:

  • il 98,2% dei prematuri non ha problemi alla nascita
  • Il 2,4% dei nati morti è dovuto all’arrivo prematuro

Costantino Romagnoli, Presidente della SIN dichiara: “diminuire il numero dei nati pretermine è una delle grandi sfide sociali dei nostri tempi così come curarli adeguatamente. Per questo chiediamo al Ministro della Sanità di inserire questo obiettivo tra le priorità nel Patto per la Salute”.

Romagnoli punta l’attenzione sui fattori scatenanti dei parti pretermine.

 “Bisogna cercare di evitare i parti pretermine e ciò significa recuperare una dimensione naturale e più slow della gravidanza, che la maggior parte delle donne, soprattutto quelle che lavorano, vivono con molto stress, e che si ripercuote sulla gestazione e sul parto”.

Per aiutare i neonati ci sono alcuni elementi fondamentali:

  • progressi tecnologici: ventilazione meccanica, monitoraggio, nutrizione parenterale
  • allattamento materno o tramite le banche del latte.
  • un’adeguata terapia del dolore

In ultimo il bilancio dei costi per l’assistenza sanatiraria si ammortizzerebbe sensibilmente diminuendo il numero dei prematuri.

Per sensibilizzare su questo argomento, al Festival Internazionale del Cinema di Roma è stato presentato un film documentario: Nato Prematuro del regista Enzo Cei. Quest’opera ricostruisce il percorso di cura e assitenza a cui è sottoposto un bimbo nato pretermine. Il film permettte di riflettere sul mistero legato alla nascita e alla vita.

E voi future mamme o neo mamme siete entrate in contatto con questa tematica? Terrete bene in mente i consigli del Presidente del SIN?

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