Il parto cesareo non è la nascita indolore che si pensa: le parole di una mamma che ha appena partorito fanno riflettere.
Quando aspettavo Paola al corso pre parto quasi tutte le donne avevano un solo terrore: il dolore del parto, tant’è che dicevano di volere il cesareo per soffrire di meno.
Il parto cesareo deve essere l’ultima scelta, parola di chi ci è passato
Visto che l’Italia vanta il triste primato dei cesarei, non c’è da stupirsi che ci sia una concezione errata: il parto naturale è sì doloroso, ma sicuramente molto meno pesante per la ripresa.
Sono quindi perfettamente d’accordo con una neo mamma inglese, Sophie McCartney, blogger di Warrington, Inghilterra che ha pubblicato su Facebook la sua versione del post partum dopo un cesareo pubblicando la foto della figlia:
“Questa è la primissima foto di mia figlia – sanguinosa, furiosa e presa pochi secondi dopo essere stata partorita con un parto cesareo di emergenza. Il destino ha cospirato contro di me – stabilendo che le mie 16 ore di travaglio, inclusi 45 minuti di spinte (che hanno avuto come risultato solo la nascita della zuppa di salsicce della notte precedente) non sarebbe finito con il parto naturale che ho disperatamente sognato (scuotendo il pugno arrabbiato al piano del parto).
Una mia amica, che deve ancora diventare genitore, recentemente ha scherzato sul fatto che se dovesse partorire opterebbe per la “via facile” – scegliendo un cesareo invece di un naturale. Ciò mi ha fatto pensare…prima ho emesso una risata psicotica da serial killer – ma poi ho iniziato a riflettere…
E’ davvero la via più facile?
Ora non la biasimo per questa mentalità (anche se ho risposto con un emoji del dito medio) – è solo uno di quei malintesi che le persone hanno prima di trovarsi in una certa situazione.
Sembra esserci una strana supposizione sul fatto che avere un parto cesareo sia una specie di alternativa magica e senza dolore al parto naturale. Certo, se è previsto, puoi eliminare i dolori alla contrazione e un sacco di umiliazioni di vomito/ cacca che si hanno con un parto naturale, ma devi comunque subire un intervento importante… DA SVEGLIA (nella maggior parte dei casi).
Sì, c’è un grosso lenzuolo blu – ma che diavolo sta succedendo dall’altra parte?! Due persone che stanno rovistando nel tuo bagagliaio come se avessero perso il telefono sotto il cuscino di un divano, è spiacevole nel migliore dei casi. E una volta che è finita, e hai passato l’orrore di non riuscire a sentire le tue gambe per un paio d’ore – e poi? Beh, a prescindere dal fatto che sia stato pianificato o emergenza – hai ancora lo stesso doloroso, catetere e le calze chirurgiche. Sì, potrebbe esserci qualcuno che è troppo snob per spingere, ma nessuno è troppo snob per una supposta nel sedere una volta che l’anestetico è finito. DICIAMOLA TUTTA”
E come dicevamo dopo che hai subito tutto questo devi riprenderti in tempi record perché ti lasciano il bambino: mi ricordo che con Paola giravo i corridoi dell’ospedale con la sua cullina e con la flebo attaccata.
“Anche il post partum ha la sua parte di problemi… l’allattamento, il cambio di pannolini e prendere un bambino che piange è difficile quando si riesce a malapena a muovere il proprio corpo. Personalmente ho faticato a parlare con mio suocero mentre la mia pipì gocciolava in una busta accanto al suo piede – imbarazzante a dir poco”
Un taglio è anche una delle poche operazioni che avrai dove meno di 24 ore dopo essere andata sotto i ferri, sei scagliata fuori dal letto e mandata a fare una passeggiata e una doccia. Hai un figlio di cui prenderti cura donna, non c’è tempo per rilassarsi e sentirsi dispiaciuto per te stesso. Brutale
Insieme al danno fisico (possiamo dire tutti “il ripiano del parto cesareo”) – c‘è anche un trauma mentale, come in ogni forma di nascita. La fotografia di questo post è ora una delle mie preferite, ma non lo era … Era un ricordo dei miei errori … un promemoria del fatto che non avevo fatto le cose correttamente.
Sì, ci sono riuscita … ‘Correttamente’? Risultando ridicola, lo so, A quel tempo, c’era una parte razionale del mio cervello che diceva: “Non importa come lei sia arrivata, è viva.” Tuttavia, c‘era anche una parte non razionale più forte che nutriva sentimenti di colpa e inferiorità. Anche se ora mio marito e io scherziamo e ci diamo il cinque per essere “luna di miele fresca” – al momento mi sono sentita decisamente meno mamma perché non l’avevo spinta fuori dalla mia vagina o non avevo sperimentato l ‘”ardente anello di fuoco” (chiedo scusa a chiunque ora abbia Johnny Cash bloccato nella sua testa).
Riflettendoci – se la natura avesse fatto ciò che intendeva, io e i miei figli non saremmo qui, quindi qual è il motivo di sentirsi in colpa per questo? Dovrei sentirmi fortunata e ora finalmente mi ci sento.
Odio essere il portatore di cattive notizie alla gente, ma sono giunta alla conclusione che non c’è un modo facile per nascere … Ciò che sale deve scendere, anche se nove mesi dopo e leggermente più pesante – non c’è proprio modo di allontanarsi dal dolore, dalle cicatrici, dalle complicazioni e da una forte dose di umiliazione … Ma se tutti ne escono sani, felici e vivi – a chi importa davvero?”
Il post di questa mamma è andato virale ed è facile comprenderne il motivo.
Io che di cesarei ne ho fatti due posso confermare che no, non si soffre di meno. Innanzitutto è un’operazione a tutti gli effetti: io li ho avuti in anestesia totale per cui ho avuto una ripresa ben più lunga di un cesareo con anestesia spinale.
Poi ci sono tutti quegli aspetti connessi che non ti vengono detti:
- il catetere,
- i punti che ti tirano e che ti costringono a stare storta per non sentire dolore,
- la difficoltà ad andare in bagno e le supposte per riuscire a fare la cacca (e in tutto questo devi pure occuparti del bambino).
Per non parlare poi delle punture che ti devi fare nella pancia per evitare che ti si formino dei trombi.
Intervistata da Vanity Fair una ginecologa, Luisa Loiudice, ha spiegato che il parto vaginale è sempre l’opzione migliore, e ha elencato i casi in cui il cesareo è davvero necessario, che sono:
- presentazione podalica del feto
- in presenza di un cesareo precedente da meno di 15 mesi o di due cesarei precedenti (anche se ci sono donne che hanno avuto un VBAC anche dopo 2 precedenti tagli)
- in caso di patologie materne come miopia importante, cardiopatie, problemi articolari
- in caso di patologie ostetriche come la placenta previe a e la metrorragia
In ogni caso, se bisogna essere sottoposte all’intervento, ecco 4 consigli utili per avere un ricovero veloce:
1 – Riposare: il tuo corpo a bisogno di guarire. Aspettati di stare in ospedale per tre o quattro giorni e che il corpo debba impiegare 6 settimane per riprendersi. Dormi il più possibile, dormite quando il bimbo dorme; fatevi aiutare da marito e famigliari per riposare il più possibile.
2 – Prenditi cura del tuo corpo: ci vorranno all’incirca 8 settimane per tornare alla normalità. Chiedi al medico quando puoi ricominciare a fare esercizio, tornare al lavoro e guidare. Aspetta ad avere rapporti sessuali e chiedi al dottore quando puoi farlo.
3 – Allevia il dolore: chiedi al tuo dottore quali medicine puoi prendere, soprattutto se allatti, oppure puoi fare degli impacchi caldi per alleviare il fastidio della ferita chirurgica.
4 – Mangia bene: una buona alimentazione è importante anche quando sei incinta e nei mesi dopo il parto. Se allatti sei la prima fonte di nutrizione per il bambino. Mangia una serie di cibi che ti permetteranno di sentirti più forte.
5 – Quando chiamare il medico: per evitare un’infezione devi fai attenzione a:
- dolore attorno alla ferita
- febbre elevata
- cattivo odore dalla vagina
- sanguinamento vaginale importante
- arrossamento e gonfiore al braccio
- difficoltà a respirare
- dolore al seno
Inoltre, chiama il medico se ti senti sempre triste, soprattutto se hai pensieri di far male al bambino: in quel caso potrebbe trattarsi di depressione post partum.
E voi unimamme cosa ne pensate?
Intanto vi lasciamo con il post che parla di 15 immagini che celebrano la nascita, comunque essa avvenga.