Con il lockdown sono aumentati i casi di abusi e adescamenti su minori che frequentano in maniera più assidua le chat ed i social. Migliaia di foto e video con violenze sui bambini.
I giorni che vanno dal 25 aprile a 3 maggio sono stati dedicati alla Giornata Giornata Bambini Vittime della violenza, dello sfruttamento e dell’indifferenza, contro la pedofilia (GBV). L’associazione che da anni si occupa della lotta contro la pedofilia e la tutela dell’Infanzia non solo nel nostro Paese, ma i tutto il mondo, Onlus Meter, ha voluto sensibilizzare la società civile su questo terribile tema. Don Fortunato di Noto, il fondatore dell’associazione, ha rivelato che in questo periodo di lockdown sono stati rivelati e segnalati tanti casi di abusi e di adescamenti nelle chat e nei social molto usate dagli adolescenti.
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Aumentano gli abusi e gli adescamenti sui social e nelle chat: i dati
In questo periodo nel quali i nostri ragazzi sono costretti a stare a casa hanno, in molti casi, usato i mezzi informatici per divertimento o per rimanere in contatto con gli amici che non possono ancora incontrare di persona. Purtroppo a seguito di quest’assidua frequentazione sono aumentati i casi di abusi e di adescamenti di minori online. E’ Don Fortunato di Noto a porre l’attenzione su questo problema: “Mai come in pandemia abbiamo mappato un numero così elevato di abusi e adescamenti sui social e nelle chat”. Come riportato anche da FanPage, secondo i dati dell’associazione, dal primo marzo a oggi sono state 265 le segnalazioni che l’Onlus ha passato alla Polizia, sia italiane che estere. Si tratta di un incremento di ben il 40 per cento rispetto agli anni precedenti, un dato che spaventa e che fa riflettere anche sull’importanza di controllare i nostri ragazzi.
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In un solo giorno l’Osmocop, l’Osservatorio Mondiale contro la pedofilia, Ufficio altamente specializzato di Meter, come ricordato da Di Noto “ha inoltrato alla Polizia postale italiana e anche a quella spagnola e neozelandese 8 segnalazioni contenete espliciti riferimenti in diverse chat dedicate all’adescamento e alla diffusione di video e foto con inenarrabili violenze sui bambini“. Inoltre: “le chat segnalate sono state 265 con profili sospetti in varie piattaforme; migliaia di decine di video e basti pensare solo ad alcune segnalazioni contenenti 34.252 foto che corrisponderebbero a circa 30 mila bambini già vittime di violenze sessuali. Una tragedia. Sotto i nostri occhi”.
Bisogna prestare molta attenzione ai bambini che devono essere istruiti: “I numeri, drammatici e sempre più inquietanti, ci sollecitano a fare molto di più. Dobbiamo prevenire nell’ambito culturale, la cultura del bambino. Il bambino è bambino e non è un adulto in miniatura”.
Don Di Noto si concentra su chi non vuole ammettere che la pedofilia non sia un reato: “C’è chi vuole normalizzare gli abusi, la pedofilia e la pedopornografia e non considerandole crimine e peccato a danno dei piccoli. È indegno e vergognoso ritenere che i bambini siano oggetti erotici per soggetti perversi nei corpi anche digitalizzati. Prevenire è la via maestra”.
La via d’accesso preferita dai pedofili è il grooming, si tratta di adescare le vittime attraverso dei messaggi via chat, con una falsa identità. Il predatore vuole far si che il minore si fidi di lui ed abbassi le difese di protezione.
Per chiunque voglia segnalare un caso di pedofilia può rivolgersi all’associazione Meter e alla Polizia Postale.
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Voi unimamme eravate a conoscenza di questi dati? Controllate con chi i vostri ragazzi si relazionano quando usano i social?
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