Pesce ai bambini: i benefici di un consumo settimanale secondo la scienza

pesce ai bambini
Bambino mangia il pesce (iStock)

Far seguire ai bambini un’alimentazione corretta è molto importante. Li mantiene in buona salute, previene le malattie e l’obesità con tutti i problemi che comporta. Nella dieta ci sono alcuni alimenti che non devono mancare mai e che possono rivelarsi ottime fonti di sostanze nutritive, vitamine, sali minerali e altre sostanze che fanno molto bene alla salute. Ci sono anche gli alimenti che fanno bene al cervello e all’intelligenza dei bambini. Tra questi c’è il pesce, secondo gli esperti. Scopriamone gli effetti benefici.

Dare il pesce ai bambini fa bene e sviluppa l’intelligenza

Secondo uno studio dell’Università della Pennsylvania l’assunzione regolare di pesce migliora lo sviluppo cognitivo e favorisce il sonno. Gli studiosi hanno scoperto che i bambini che mangiano pesce almeno una volta alla settimana dormono meglio e hanno un QI (quoziente intellettivo) di 4 punti più alto della media. Tutto merito degli acidi grassi Omega 3, contenuti nel pesce.

Lo studio scientifico è stato recentemente pubblicato sulla rivista Scientific Reports, un giornale legato a Nature.

Già studi precedenti avevano mostrato un legame tra gli omega 3 e una intelligenza più sviluppata, così come il legame tra omega 3 e sonno migliore. Ma questi tre elementi – omega 3, intelligenza e sonno – non erano mai stati collegati fra loro. Questo studio lo fa per la prima volta. Il lavoro è stato condotto dai ricercatori Jianghong Liu, Jennifer Pinto-Martin e Alexandra Hanlon della School of Nursing and Medicine della Pennsylvania University e Adrian Raine professore della Penn Integrates Knowledge.

Nello studio i genitori dei bambini hanno risposto alle domande sulla qualità del sonno dei figli usando il questionario standard sulle abitudini del sonno nei bambini (Children Sleep Habits Questionnaire). Il questionario inlude argomenti come la durata del sonno e la frequenza dei risvegli notturni o della sonnolenza diurna. Poi i ricercatori hanno controllato le informazioni demografiche, incluse l’istruzione dei genitori, l’occupazione e lo stato civile e il numero dei bambini in casa.

Lo studio ha rivelato che il sonno è un possibile percorso di mediazione, il potenziale anello mancante tra il pesce e l’intelligenza.

Un maggiore consumo di pesce è associato ad una migliore intelligenza tra i bambini – scrivono gli autori dello studio – ma i percorsi di mediazione non sono stati ben delineati, finora. Un sonno migliore potrebbe essere un candidato mediatore della relazione tra consumo di pesce e intelligenza.

Lo studio valuta se:

  1. 1) il consumo più frequente di pesce è associato a minori disturbi del sonno e più elevati punteggi QI nei bambini in età scolare,
  2. 2) tali relazioni non sono giustificate da fattori sociali ed economici,
  3. 3) la qualità del sonno media il rapporto tra pesce e QI.

Lo studio di coorte (gruppo) ha preso in esame 541 bambini cinesi in età scolare e il loro consumo di pesce e qualità del sonno dai 9 agli 11 anni, mentre il livello di QI è stato valutato all’età di 12 anni.I bambini, 54% maschi e 46% femmine, hanno compilato un questionario in cui indicavano quanto spesso avessero consumato pesce nell’ultimo mese, con una gamma di risposte che andava da “mai” ad “almeno una volta a settimana”. I bambini sono stati poi sottoposti alla versione cinese di un test QI chiamato Wechsler Intelligence Scale for Children-Revised, che misura le abilità verbali e non verbali come il vocabolario e la capacità di programmazione informatica (coding).

Il consumo frequente di pesce è stato associato sia a minori problemi di sonno che ad un più alto punteggio QI.

I bambini che mangiavano pesce sempre o qualche volta avevano un quoziente intellettivo più alto rispetto a quelli che lo consumavano raramente; con una differenza di circa 4 punti:

  • 4,8 punti in più nel test QI per i bambini che mangiavano il pesce settimanalmente, rispetto a coloro che lo mangiavano raramente o mai;
  • 3,3 punti in più per quelli che lo mangiavano qualche volta, rispetto a chi non lo mangiava mai o di rado.

La qualità del sonno ha mediato parzialmente la relazione tra consumo di pesce e QI verbale, ma non quello di performance. I risultati sono stati importanti dopo il controllo di più co-variabili sociodemografiche. Questo è il primo studio ad indicare che il consumo frequente di pesce può aiutare a ridurre i problemi del sonno (migliore qualità complessiva del sonno), che a sua volta può portare benefici al funzionamento cognitivo a lungo termine nei bambini.

La professoressa Jianghong Liu, autrice principale dello studio, ha spiegato che “questa area di ricerca non è ancora ben sviluppata e sta emergendo”. “Qui esaminiamo gli omega 3 che provengono dal cibo invece che dagli integratori”.

Sempre più evidenze scientifiche, ha detto la ricercatrire Jennifer Pinto-Martin, mostrano che “il consumo di pesce ha effetti benefici sulla salute veramente positivi e dovrebbe essere più pubblicizzato e promosso”. “I bambini dovrebbero cominciare a mangiare il pesce presto”, per abituarsi al sapore e soprattutto all’odore. Ai bambini può essere dato il pesce già a 10 mesi, se non ha spine ed è stato sminuzzato finemente, ma solitamente la  somministrazione dovrebbe iniziare all’età di 2 anni.

In conclusione, i ricercatori raccomandano alle famiglie di aumentar il consumo di pesce nella loro dieta, portandolo ad almeno una volta alla settimana.

Dello studio si è occupata la rivista onlne ScienceDaily.

Che ne pensate unimamme? Date da mangiare il pesce ai vostri bambini?

Vi ricordiamo il nostro articolo: Bambini e cibo: sono più felici se mangiano ciò che suggeriscono gli esperti.

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