La solitudine negli anziani può influenzare la loro speranza di vita.
Secondo le statistiche il nostro Paese sta “invecchiando” velocemente e presto ci saranno numerose persone anziane bisognose di cure e assistenza. Per questo dovremmo studiare come migliorare il benessere degli anziani, di recente una ricerca ha dimostrato che c’è qualcosa che possiamo cominciare a fare, in concreto, per loro.
Solitudine degli anziani: una ricerca importante
La solitudine è l’incubo della vecchiaia, come dimostrano numerose ricerche, è fonte di:
- angoscia
- dolore
- riduzione della qualità di vita
negli anziani.
Alcuni scienziati hanno indagato 1604 partecipanti a partire dal 2002 con una valutazione ogni due anni fino al 2008. Dei partecipanti:
- l’età media era di 71 anni
- il 59% erano donne
- l’81% erano bianchi, l’11% neri, il 6% ispanici
- il 18% viveva solo
- l’80% aveva più di 60 anni
- 74,7% erano sposati
Ai partecipanti è stato chiesto:
- se si sentissero isolati
- se mancasse loro la compagnia
- se si sentissero esclusi
I partecipanti venivano giudicati
- non soli se rispondevano “mai” a tutte e tre le domande,
- soli se rispondevano si ad alcune o a tutte e tre le domande.
In particolare erano “moderatamente soli” se rispondevano si ad alcune domande e “gravemente soli” se rispondevano si a tutte.
I primi risultati mostravano per le persone valutate sole:
- morte nei 6 anni (della durata della ricerca)
- declino sopra i 6 anni nelle seguenti unità di misurazione:
- crescente difficoltà in un numero di attività quotidiane (fare il bagno, i trasferimenti, toilet, cibo)
- aumento delle difficoltà che prevedono l’uso degli arti superiori (stendere le braccia sopra la testa, spingere o tirare oggetti larghi o trasportate cose pesanti)
- declino della mobilità: correre o fare jogging, camminare per tutto un quartiere o più quartieri
- aumento delle difficoltà nel fare le scale
Secondo i risultati il 43% dichiarava di sentirsi solo, chi si sentiva così era più propenso a:
- sperimentare un declino: il 24,8% contro il 12,5% ,
- sviluppare difficoltà che hanno a che fare con gli arti superiori: 41,5% contro il 28,3%,
- un declino della mobilità: 38,1% contro il 29,4%
- difficoltà nel fare le scale: 40,8% contro il 27,9%.
In modo particolare:
- il 32% diceva di non avere compagnia
- il 25% di essere isolato
- il 18% si sentiva solo di tanto in tanto
In generale le persone solo erano quelle più anziane, era meno probabile che fossero bianchi, ma era più probabile che fossero donne e con uno stato socio economico più basso.
Lo studio ha sottolineato che nelle persone anziane la salute viene influenzata non solo da fattori biologici ma anche psicosociali. La solitudine è un fattore di grande importanza nell’umana sofferenza, soprattutto per le persone anziane. Le persone solo, per esempio, sono più inclini a sperimentare la depressione. Non si tratta di essere fisicamente soli, ma di sentirsi in quello stato e quindi anche chi è sposato o vive con altre persone può sentirsi solo. Infatti secondo questa ricerca la maggior parte delle persone solo viveva con qualcuno, come si legge su Jama Network.
Infine è emerso che, nei 6 anni di ricerche, solo il 14% delle persone visitate regolarmente dai propri cari era morto, questo in rapporto a un 23% di persone che non ricevevano visite regolari. La ricerca dimostra anche che più le persone invecchiano e più attribuiscono valore alle relazioni con i famigliari. Gli anziani inoltre sono più tolleranti verso i lati negativi di figli, nipoti e amici.
Ricordatevi quindi che anche solo un paio d’ore a settimana, una telefonata al giorno, possono aumentare le possibilità degli anziani di vivere una vita più lunga e serena.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questi risultati? Voi fate visita spesso ai vostri genitori?
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