Non so se avete mai fatto caso alle pubblicità di tanti prodotti probiotici che servono per rinforzare il sistema immunitario. Ecco, sappiate che purtroppo non sempre sono adatti ai bambini, nonostante contengano dei “batteri buoni” per aiutare la flora intestinale.
La notizia arriva dalla Polonia, dove un bambino appena nato, nato pre-termine a causa di una crescita anomala all’interno dell’utero, ha sviluppato un’infezione dovuta proprio al Lactobacillus rhamnosus GG, somministratogli dai medici per prevenire la diarrea o altre complicazioni dovute agli antibiotici.
Dopo alcuni giorni, il probiotico è stato sospeso e da un’esame del sangue al neonato è emerso che il piccolo aveva appunto contratto un’infezione data da ciò che lo avrebbe dovuto proteggere: il Lactobacillus rhamnosus GG. Siccome però è un caso isolato e non c’è una casistica, come dicono i medici, non è il caso di generare allarmismi.
Il bambino polacco che aveva contratto l’infezione è stato poi curato con gli antibiotici ed è stato dimesso dopo un mese.
Cosa possono fare allora i genitori?
Il dottor William Muinos, co-direttore del dipartimento di gastrologia al Miami Children’s Hospital, non coinvolto nello studio, si raccomanda di non dare probiotici ai bambini più piccoli dei tre mesi, perché il rivestimento del tratto intestinale di un neonato è meno maturo, e ciò potrebbe consentire ad alcuni batteri di penetrare nel flusso sanguigno. Sempre Muinos sostiene che per la maggior parte dei bambini, il modo più sicuro acquisire batteri intestinali resta quello naturale, ossia attraverso:
- l’allattamento
- e le normali interazioni con l’ambiente.
Così come sottolineato dai medici, c”è un bisogno urgente di sviluppare linee guida per sapere esattamente come usare i probiotici nei pazienti con condizioni di salute che potrebbero metterli a rischio di complicanze.
Quindi unimamme, al fine di non sbagliare e di non peggiorare le cose, sempre meglio sentire prima il pediatra.
(Fonte: Huffington Post)