Parliamo oggi di una delle applicazioni più scaricate tra i giovani: Snapchat. Ma cos’è? Si tratta dell’ultima mobile-mania che permette di condividere immagini per un tempo limite che va da 1 a 10 secondi, dopodiché la foto scompare e della stessa rimane solo un ricordo.
A ottobre è stata attivata anche la funzione Snapchat Stories, che permette di condividere la propria giornata con gli amici, creando delle vere e proprie “storie” della durata di 24 ore. Questa funzione è stata pubblicizzata dal quartier generale in questi termini “La tua storia non finisce mai ed è sempre in evoluzione. La fine della tua storia di oggi è l’inizio di quella di domani”, ed ha, da subito, registrato nuovi utenti.
Snapchat è stata creata da due fratelli di confraternita poco più che ventenni, Evan Spiegel e Bobby Murphy, che volevano offrire un’alternativa a Facebook per la condivisione di immagini.
Questa applicazione, usatissima tra i più giovani, però, non sempre è usata nel modo giusto. Spesso, infatti, gli adolescenti usano inviare foto al quanto spinte o non del tutto consone al buon senso, questo perché gli stessi ragazzi si cullano del fatto che non sia possibile salvare l’immagine e che, perciò, nessuno, al di fuori del destinatario potrà accedere alla sua visione. Né terze persone né, soprattutto, i propri genitori. In questo modo si è favorito il cd “sexting”, ovvero l’invio di foto a sfondo erotico.
Tre adolescenti su dieci hanno ammesso di usare la stessa proprio per questo scopo. Questo invio di foto può, però, diventare anche arma di ricatto o di bullismo, poiché il fatto che non resti traccia di quanto inviato rende più tranquilli i mittenti della spedizione che magari hanno “rubato quello scatto”.
Per fortuna, per prevenire quanto più possibile messaggi sgradevoli tra gli utenti è stato fatto, da parte degli ideatori, un aggiornamento col quale è stata inserita una funzione chiamata Replay che consente di fare ciò che fino ad oggi era impossibile, cioè si può visualizzare un messaggio per una seconda volta, peccato solo che venga concessa solo una possibilità al giorno, ragion per cui bisognerà valutare con attenzione quale messaggio vedere di nuovo. Probabilmente in questo modo è stata data una minima garanzia a chi è vittima inconsapevole di episodi di sexting, ed è stata concessa a noi genitori la possibilità di controllare l’utilizzo di questa applicazione da parte dei nostri figli.
Auguriamoci che presto si possano rivedere tutte le foto condivise per evitare episodi spiacevoli.
E voi, la conoscevate?