Sviluppo cerebrale nei bambini: parlare con loro regolarmente favorisce il linguaggio.
I bambini vanno ascoltati, questo dovrebbe ormai essere chiaro a tutti, ma non solo: è fondamentale che si interagisca con loro con dialoghi e più parole possibili. Questo non una volta ogni tanto, ma ogni giorno: è stato infatti dimostrato che i bambini hanno delle conversazioni regolari con gli adulti sviluppano connessioni cerebrali più forti e stabili in due zone del cervello fondamentali per il linguaggio.
Uno studio pubblicato sulla rivista “Journal of Neuroscience” da Rachel Romeo e colleghi del Massachusetts Institute of Technology a Cambridge, ha scoperto che l’ambiente è indispensabile nei primi anni di vita per lo sviluppo cerebrale dei bambini.
Finora gli studi su questo tipo di ricerche sono stati abbastanza incorenti; per esempio nei primi anni Novanta si era diffuso il cosiddetto world gap, ovvero i bambini nati in un contesto sociale svantaggiato, una volta arrivati a scuola avevano “ricevuto” 30 milioni di parole in meno rispetto ai loro coetanei più fortunati. E’ un aspetto risaputo il fatto che l’ambiente influenzi lo sviluppo neurocerebrale di un bambino, ma finora le motivazioni profonde di questa correlazione sono rimaste oscure.
E’ stato invece dimostrato con questo nuovo studio che un’esposizione precoce al linguaggio – indipendentemente dal contesto sociale – possa influire positivamente sul livello di interazione del bambino sia a scuola sia in età adulta.
Romeo e colleghi hanno svolto lo studio su 40 bambini di età variabile tra 4 e 6 anni a cui hanno scannerizzato il cervello per capire la densità di connessioni neurali nelle diverse regioni cerebrali, registrando al contempo i dialoghi in famiglia.
E’ stato riscontrato che due aree fondamentali del cervello – quella di Broca e quella di Wernicke – mostrano una maggiore attività quando i bambini dialogano maggiormente con i genitori, indipendentemente dall’ambiente e dal livello di scolarizzazione.
Secondo i ricercatori, quindi, sarebbe importante intervenire nelle prime fasi della vita di un bambino – sfruttando la plasticità che il cervello dimostra – in modo che si possano poi sviluppare delle differenze molto evidenti negli anni successivi.
E voi unimamme cosa ne pensate? Intanto vi lasciamo con il post che parla di linguaggio nei bambini: come aiutarli a parlare e comprendere da 0 a 5 anni.