Tumore alle ovaie: un nuovo metodo di diagnosi per prendere il cancro per tempo.
Una nuova scoperta sulla diagnosi del tumore alle ovaie può salvare la vita a molte donne. Viene dall’Università di Adelaide, in Australia, e potrebbe rivoluzionare prevenzione e trattamento di questo grave tumore, purtroppo con un elevato tasso di mortalità.
Tumore alle ovaie: un nuovo metodo per diagnosticarlo
Il cancro alle ovaie, purtroppo, è un tumore difficile da diagnosticare e quando la diagnosi arriva il più delle volte è troppo tardi, per questo motivo ha una elevata mortalità. Ogni anno questo tumore uccide 150mila donne nel mondo. Se viene preso per tempo, tuttavia, ha buone probabilità di essere curato nel 94% dei casi, afferma l’American Cancer Society (ACS). A causa della mancanza di sintomi specifici, il carcinoma ovarico viene diagnosticato nell’80% dei casi in fase avanzata. Ora, però, grazie alla scoperta di una università australiana si aprono nuove speranze.
Il cancro alle ovaie oggi viene diagnosticato soprattutto con l’ecografia transvaginale oppure tramite l’antigene del cancro 125 (CA-125), un marcatore serico i cui valori possono essere elevati in presenza di tumori ginecologici e non ginecologici, ma anche in condizioni non patologiche o in presenza di patologie non maligne (come endometriosi o cisti ovariche). Entrambi questi strumenti diagnostici, che spesso sono abbinati, hanno delle limitazioni
Ora, però, l’Università di Adelaide, in Australia, ha scoperto e messo a punto un nuovo metodo di diagnosi del cancro alle ovaie, attraverso un esame del sangue.
Le ricerche su una tossina batterica, scoperta per la prima volta ad Adelaide, hanno portato gli studiosi allo sviluppo di un nuovo esame del sangue per la diagnosi precoce del cancro alle ovaie. Il nuovo esame del sangue ha il potenziale di migliorare nettamente il rilevamento precoce della malattia, anche se saranno necessari ulteriori test prima che sia disponibile per i medici per l’impiego pratico.
Un team di ricercatori dell’Università di Adelaide e della Griffith University ha studiato le interazioni tra la tossina e un glicano (polisaccaride) anormale espresso sulla superficie delle cellule cancerose e rilasciato nel sangue.
Il team di ricercatori ha creato una parte innocua della tossina per potenziare la sua specificità per il glicano del cancro e l’ha utilizzata per rilevarla nei campioni di sangue delle donne con cancro ovarico.
Il nuovo esame del sangue ha individuato livelli significativi del polisaccaride del cancro nei campioni di sangue di oltre il 90% delle donne con carcinoma ovarico allo stadio 1 e nel 100% dei campioni delle donne con fasi più avanzate della malattia, ma in nessuno dei campioni del gruppo di controllo di persone sane. Lo studio è stato pubblicato su Biochemical and Biophysical Research Communications.
Il professor James Paton, tra gli autori dello studio e direttore del Centro di ricerca per le malattie infettive dell’Università di Adelaide, ha spiegato: “Il cancro ovarico è notoriamente difficile da individuare nelle sue fasi iniziali, quando ci sono più possibilità di trattamento e le percentuali di sopravvivenza sono migliori. Il nostro nuovo test, quindi, è un potenziale punto di svolta“.
Il professor Michael Jennings, coautore dello studio e vicedirettore dell’Institute for Glycomics presso la Griffith University, ha detto: “Il rilevamento di questo marker tumorale può anche svolgere un ruolo in una semplice biopsia liquida per monitorare lo stadio e il trattamento della malattia“.
Ora i ricercatori australiani stanno cercando partner scientifici e commerciali per testare ulteriormente la tecnologia del nuovo esame su un numero maggiore di campioni di pazienti e per adattarla allo screening di massa.
Che ne pensate unimamme? Questo nuovo test aiuterà molte donne a curare il tumore alle ovaie, voi lo fareste?