Stop al turismo sessuale sui minori, basta con questo crimine odioso che colpisce i bambini indifesi dei Paesi poveri. Una campagna sociale di sensibilizzazione è stata lanciata da alcune associazioni per la tutela dei minori dal turismo sessuale in collaborazione con Enac, l’ente nazionale per l’aviazione civile. Negli aeroporti italiani verranno affissi i manifesti della campagna contro il turismo sessuale.
Stop al turismo sessuale: la campagna sociale
Turismo sessuale è un’espressione orribile che connota tutta la miseria umana che c’è in questa pratica che diventa vergognosa e terrificante quando coinvolge dei bambini. Da anni diversi enti, organizzazioni e associazioni si battono affinché questo crimine odioso venga perseguito e i colpevoli assicurati alla giustizia, anche nei loro Paesi di origine quando nei Paesi di destinazione, dove vengono commessi gli abusi sui minori, i pedofili non vengono perseguiti per i loro reati o non ci sono leggi efficaci.
Da diversi anni le leggi sono cambiate. Nei Paesi asiatici meta di “turisti sessuali” da tutto il mondo sono state introdotte nuove leggi e formate forze di polizia speciale, come in Thailandia, ma è soprattutto nei Paesi occidentali, come l’Italia (con la legge 269/98), che pedofili e pervertiti possono essere perseguiti dalla legge e condannati anche se hanno commesso i loro crimini all’estero. Condanne sono state già pronunciate.
I viaggi degli orchi a caccia di piccole vittime, però, continuano ad essere molto frequenti e numerosi. L’Italia purtroppo è uno dei primi Paesi al mondo per turismo sessuale minorile.
“Non è turismo sessuale, il turismo è altro. Coloro che viaggiano per ragioni sessuali non sono turisti“, scrive su Facebook Ecpat Italia Onlus, l’organizzazione italiana affiliata all’organizzazione non governativa internazionale contro l’abuso sessuale ECPAT; acronimo di: End Child Prostitution, Child Pornography and Trafficking of Children for Sexual Purposes.
Ecpat era alla conferenza “Stop Sexual Tourism” che si è tenuta il 16 gennaio scorso a Roma, presso la Biblioteca del Senato “Giovanni Spadolini”, L’iniziativa a tutela dei dei Diritti Minorili nel Mondo è stata organizzata dall’associazione “Fiori di Acciaio”, in collaborazione con l’Associazione Mete Onlus e il patrocinio di ENAC. Al tavolo era presente anche Sicily by Car. I partecipanti all’incontro hanno lanciato la campagna “Stop Sexual Tourism”, che prevede l’affissione di un manifesto in 57 aeroporti italiani per sensibilizzare sul tema del turismo sessuale minorile e mettere in guardia sulle conseguenze a cui può andare incontro chi pratica questa odiosa attività.
Al convegno erano presenti il direttore generale dell’Enac, Alessio Quaranta; il segretario generale di Ecpat Italia, Yasmine Abo Loha; Diego Albanese di SL&A per l’Ente Bilaterale Nazionale del Turismo (Ebnt); Tommaso Dragotto, imprenditore e presidente di Sicily by Car, e Sara Baresi di Protea Human Rights, che insieme a Giorgia Butera, Presidente Mete Onlus, sarà a Ginevra, il prossimo marzo, al Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite.
“Abbiamo sposato questo progetto perché crediamo molto nella funzione culturale di una campagna sociale volta a preservare i diritti dei bambini”, ha detto Tommaso Dragotto. Il direttore generale dell’Enac Quaranta ha affermato: “Come ente governativo non potevamo non appoggiare il progetto di Mete Onlus e Fiori di Acciaio, sperando che vada avanti nel migliore dei modi, anche con il supporto delle istituzioni”.
Sono stati esposti i dati dell’Osservatorio sull’applicazione della legge 269/98 e del Codice di Condotta dell’industria turistica, realizzato annualmente dall’Ebnt, che mostrano un declino dell’attenzione sul fenomeno anche a causa della disintermediazione turistica.
Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (WTO), tre milioni di persone ogni anno viaggiano per praticare il turismo sessuale. Si tratta di orchi che abusano di bambini vittime della guerra, della miseria e della povertà.
Infine, l’intervento di Yasmine Abo Loha ha sottolineato il costante lavoro svolto negli anni e la difficoltà di coinvolgere attivamente le imprese, preoccupate di un possibile effetto negativo sull’opinione pubblica.
“Tutti i bambini del mondo hanno il diritto ad essere amati allo stesso modo, e di vivere in modo sano e naturale. Non è accettabile, in alcun modo, che si debba partire per praticare turismo sessuale; il viaggio, è un’altra cosa. Il viaggio è istruzione, è svago, conoscenza, è cultura del vivere”, scrive sul proprio sito web l’associazione Fiori di Acciaio.
In Italia la legge 269/98 ha permesso al nostro Paese di allinearsi all’orientamento internazionale in materia di perseguibilità penale per il reato di pornografia minorile, nonché di perseguibilità penale extraterritoriale per i reati di violenza e sfruttamento sessuale dei minori. La legge, approvata il 3 agosto del 1998, è intitolata: “Norme contro lo sfruttamento della prostituzione, della pornografia, del turismo sessuale in danno di minori, quali nuove forme di riduzione in schiavitù“.
L’Italia ha poi ratificato, con la legge n. 46 dell’11 marzo 2002, il Protocollo opzionale alla Convenzione dei diritti del fanciullo (1989), concernente la vendita di bambini, la prostituzione dei bambini e la pornografia rappresentante bambini, fatto a New York il 6 settembre 2000. Il Protocollo nasce dall’esigenza degli Stati Parte di contrastare, con strumenti sempre più articolati ed omogenei, anche dal punto di vista internazionale, la tratta e gli abusi sui bambini. Maggiori informazioni sul sito web del Ministero della Giustizia.
Che ne pensate della campagna “Stop Sexual Tourism” unimamme?
Vi ricordiamo il nostro articolo: Pedofilia: un bollino sul passaporto per chi è stato condannato