Ashya King – Unimamme, oggi vi parliamo del caso del piccolo Ashya King, un bimbo malato di cancro, che solo qualche anno fa era stato al centro di un caso molto controverso.
Ashya King: un bambino protagonista di un’incredibile vicenda sanitaria
Dopo il ricovero in un ospedale britannico i genitori di Ashya l’avevano prelevato dall’ospedale, contro il parere dei medici, per condurre il figlio a Praga, dove avevano avuto notizia di una terapia che avrebbe potuto aiutare il piccino.
Contro i genitori era poi scattata una caccia all’uomo con un mandato di cattura internazionale, alla fine Brett e Naghemeh King erano stati arrestati.
Il figlio, nel frattempo, era stato ricoverano in un ospedale di Malaga.
Ashya King, da quei drammatici giorni, ha fatto grandi progressi e i suoi genitori, che poi si erano ricongiunti con lui, non si pentono della decisione presa anni fa.
Apparso nel programma televisivo britannico Loose Women Ashya è stato ripreso mentre va in bicicletta, gioca a football e si gode l’infanzia.
Il piccolo, sopravvissuto a un medulloblastoma, ha dichiarato che gli piace giocare con i Lego e guardare i film.
La mamma di Ashya, naturalmente, è entusiasta della ripresa del figlio: “è straordinario, sono il genere di progressi che noi genitori avremmo voluto che facesse. Siamo esaltati”.
Il padre del ragazzino aggiunge: “non è ancora completamente fuori pericolo, ma ci sta arrivando. L’ammontare di benedizioni che abbiamo avuto con lui da quando era paralizzato a letto finché si è alzato, gioca con la sorella e cammina, è straordinario. Il suo cervello ha subito un grande trauma, ma sta rifacendo il cablaggio.”
I genitori confessano che ancora oggi non comprendono perché fossero stati arrestati in Spagna dopo aver portato lì il figlio per fare una risonanza magnetica.
Ora però il sistema sanitario nazionale inglese, che anni fa si era rifiutato di sostenere il trattamento il trattamento di Ashya, sostiene le cure del bambino.
“Noi siamo stati molto eloquenti al riguardo, non stavamo litigando, ma sapevamo cosa volevamo per nostro figlio. Tutti nella comunità medica sapeva cosa fosse la terapia con fasci di protoni e il fatto che bambino con il cancro ricevessero il trattamento sembrava logico”.
La coppia ha aggiunto che in America la maggior parte dei bambini con la malattia del loro bambino riceve quel tipo di trattamento.
All’epoca i medici dell’ospedale dove si trovava Ashya suggerivano che il piccolo seguisse un trattamento di chemioterapia e radioterapia, ma i genitori non erano d’accordo, ritenevano che avrebbe danneggiato i progressi fatti dal ragazzino.
Così, alla fine, la famiglia aveva deciso di partire diretta nella Repubblica Ceca, ma passando prima per la Spagna.
“Per noi è stato un piccolo shock, stavamo viaggiando attraverso la Francia quando abbiamo preso via Internet che la polizia ci stava cercando”.
Il padre di Ashya è rimasto sorpreso per l’arresto, lui pensava che al massimo avrebbero avuto qualche problema col consiglio comunale, certo non si immaginava un mandato internazionale.
“Ci avevano detto che se fossimo stati in completo disaccordo questo sarebbe potuto succedere e che ci avrebbero potuto portare via Ashya.”
Il padre del ragazzino ha raccontato che l’unica cosa che teneva lì il figlio era il fatto che fosse paralizzato, il suo corpo non reagiva bene quando veniva messo su una sedia a rotelle o esposto alla luce del sole.
Così per preparare il figlio al viaggio i genitori lo portavano fuori di casa per due o tre ore, osservando come reagiva.
Infine hanno deciso che era forte abbastanza per affrontare il viaggio e avere le cure che i genitori desideravano ricevesse.
Dopo l’attesto in Spagna Brett e Naghemeh temevano che gli sarebbe stata revocata la custodia del figlio finché avesse compiuto 16 anni.
A favore del bimbo malato si era levato un coro di sostenitori nel Regno Unito, a cui si era aggiunto anche l’ex primo ministro David Cameron.
Alla fine i genitori di Ashya erano stati liberati, le condizioni del bimbo non erano infatti brutte come immaginato.
Un giudice dell’Alta Corte infine aveva stabilito che i genitori potevano portare il figlio a Praga, per le cure desiderate.
L’anno prossimo, nel Regno Unito, apriranno nuovi centri dove i malati potranno usufruire della terapia che solo qualche anno fa era stata negata al piccolo protagonista di questa storia.
Un portavoce dell’ospedale dove era ricoverato il bambino ha dichiarato che, all’epoca dei fatti, loro stavano collaborando coi genitori del piccolo per organizzare un trasferimento nell’ospedale di Praga quando il paziente è stato rimosso all’improvviso dall’ospedale senza avviso.
Unimamme, voi cosa ne pensate di questa vicenda raccontata sul Daily Mail?
Noi pensiamo che sia importante il fatto che ora Ashya stia meglio e voi?
Noi vi lasciamo con un’iniziativa italiana per aiutare i bimbi malati di cancro.