Oggi è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. L’Istat ha condiviso un rapporto molto preoccupante sugli stereotipi di genere.
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si tiene oggi, 25 Novembre, l’Istat ha pubblicato un report sui ruoli di genere.
Report dell’Istat sugli stereotipi in Italia
Vediamo insieme quali sono gli stereotipi di genere più comuni:
- per l’uomo, più che per la donna, è molto importante avere successo nel lavoro” (32,5%),
- “gli uomini sono meno adatti a occuparsi delle faccende domestiche” (31,5%),
- “è l’uomo a dover provvedere alle necessità economiche della famiglia” (27,9%).
- Quello meno diffuso è “spetta all’uomo prendere le decisioni più importanti riguardanti la famiglia” (8,8%).
Questi stereotipi toccano il 58% della popolazione, senza fare distinzioni tra uomini e donne. Ecco come si distribuiscono in base all’età:
- 65,7% dei 60-74enni
- 45,3% dei giovani e tra i meno istruiti
Ma dove sono più diffusi questi stereotipi?
- nel Mezzogiorno (67,8%),
- in Campania (71,6%) e in Sicilia,
- meno diffusi al Nord-est (52,6%),
- in Friuli Venezia Giulia la percentuale più bassa (49,2%).
Dati inquietanti circa la violenza sulle donne all’interno della coppia:
- il 7,4% delle persone ritiene accettabile sempre o in alcune circostanze che “un ragazzo schiaffeggi la sua fidanzata perché ha civettato/flirtato con un altro uomo”,
- il 6,2% che in una coppia ci scappi uno schiaffo ogni tanto
per quanto riguarda il controllo:
- il 17,7% ritiene accettabile sempre o in alcune circostanze che un uomo controlli abitualmente il cellulare e/o l’attività sui social network della propria moglie/compagna.
Ecco come si distribuisce il fenomeno nelle varie regioni:
- Sardegna (15,2%)
- Valle d’Aosta (17,4%)
- Abruzzo (38,1%) e Campania (35%)
Sardegna e Val d’Aosta hanno i livelli di tolleranza più bassi verso la violenza. Inoltre è stato chiesto perché alcuni uomini siano violenti con le compagne o mogli, ed ecco le risposte:
- il 77,7% degli intervistati risponde perché le donne sono considerate oggetti di proprietà ( tra questi: l’84,9% donne e 70,4% uomini)
- il
- 75,5% perché fanno abuso di sostanze stupefacenti o di alcol
- 75% per il bisogno degli uomini di sentirsi superiori alla propria compagna/moglie
Infine, il 70,6% degli uomini fatica a gestire la rabbia. Sempre rimanendo sul tema della violenza:
- il 63,7% della popolazione considera causa della violenza le esperienze violente vissute in famiglia nel corso dell’infanzia,
- il 62,6% ritiene che alcuni uomini siano violenti perché non sopportano l’emancipazione femminile
Come si reagisce invece quando sappiamo che una donna ha ricevuto violenza dal proprio compagno:
- il 64,5% della popolazione consiglierebbe di denunciarlo
- il 33,2% di lasciarlo.
- Il 20,4% della popolazione indirizzerebbe la donna verso i centri antiviolenza (25,6% di donne contro 15,0% di uomini)
- il 18,2% le consiglierebbe di rivolgersi ad altri servizi o professionisti (consultori, psicologi, avvocati, ecc.).
- l 2% suggerirebbe di chiamare il 1522
Per quanto riguarda le responsabilità della violenza:
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- il 39,3% della popolazione ritiene che una donna è in grado di sottrarsi a un rapporto sessuale se davvero non lo vuole.
- il 23,9% pensa che le donne possano provocare la violenza sessuale con il loro modo di vestire è elevata
- il 15,1% ritiene che se una donna subisce violenza quando è ubriaca o sotto l’effetto delle droghe sia in parte responsabile
Come valutano invece le accuse di violenza sessuale?
- il 10,3% della popolazione spesso le accuse di violenza sessuale sono false (più uomini, 12,7%, che donne, 7,9%);
- per il 7,2% “di fronte a una proposta sessuale le donne spesso dicono no ma in realtà intendono sì”,
- per il 6,2% le donne serie non vengono violentate.
- Solo l’1,9% ritiene che non si tratta di violenza se un uomo obbliga la propria moglie/compagna ad avere un rapporto sessuale contro la sua volontà.
Unimamme, voi cosa ne pensate del quadro che emerge da questo report dell’Istat?
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