La vittoria sul Covid 19 di due persone che hanno superato i 100 anni che dopo un ricovero in ospedale sono potuti tornare a casa.
In questo triste periodo serve raccontare di storie a lieto fine. Ed è proprio il caso di due storie, di due anziani centenari che sono riusciti a guarire dall’infezione coronavirus. Le loro storie hanno fatto sono state raccontate dalla maggior parte dei giornali italiani e non solo.
La vittoria sul Covid 19: la storia a lieto fine di due ultracentenari
La storia della Signora Italica Grondona è arrivata anche oltre oceano, la Cnn ha voluto raccontare la vicenda. La Signora ha 102 anni è, per fortuna, guarita dal coronavirus e dimessa dall’ospedale San Martino di Genova nei giorni scorsi. Il governatore della Liguria, Giovanni Toti, l’ha contatta telefonicamente ed ha riportato sul suo profilo Facebook la conversazione: “Ho voluto sentirla personalmente al telefono perché è già diventata un simbolo di speranza per tutti noi. E anche un esempio di come tutti vengono curati, a prescindere dall’età. Non ci sono distinzioni. Mi ha ringraziato dicendomi che è stata curata bene e le sue parole sono sicuramente la cosa migliore della giornata che mi hanno dato una forza incredibile. La vita di ognuno di noi è preziosa, compresa quella dei nostri nonni per cui stiamo combattendo ogni giorno, non senza difficoltà. La chiamano la Highlander. Per noi è semplicemente una grande ligure: forte, tenace, resistente. Forza Lina e grazie, non è un caso il tuo nome, Italica: sei una bella pagina della nostra storia“.
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Quello della Signora Italica non è l’unico caso, un uomo di Rimini di 101 anni è stato ricoverato all’Ospedale “Infermi” di Rimini. Dopo alcune settimane è stato dichiarato guarito ed è tornato a casa dalla sua famiglia che lo aspettava. Al Corriere, la vice sindaco Gloria Lisi, ha raccontato la storia dell’uomo che nella sua vita ha superato tante disavventure: “Il signor P., riminese, è nato nel 1919, nel pieno di un’altra tragica pandemia mondiale. Il secolo breve vissuto quasi per intero e poi questo primo scorcio del nuovo Millennio. Ha visto tutto, guerre, fame, dolore, progresso, crisi e resurrezioni. Valicata la barriera centenaria il destino gli ha messo davanti questa nuova sfida, invisibile e terribile allo stesso momento”.
Per il personale medico, l’uomo era diventato il “nonno” di tutti, una speranza, come ha ricordato il vice sindaco: “Una speranza per il futuro di tutti noi nel corpo di una persona ultracentenaria quando le cronache tristi di queste settimane raccontano meccanicamente ogni giorno di un virus che si accanisce soprattutto sugli anziani”.
Voi unimamme eravate a conoscenza di queste due bellissime storie?
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