Il caso della scomparsa di Ylenia Carrisi, figlia di Al Bano e Romina, si riapre con importanti novità su cosa accadde quel giorno a New Orleans.
L’ultimo a sentire la voce di Ylenia Carrisi è stato suo padre Albano, durante la loro ultima telefonata che risale al 31 dicembre 1993 e che si concluse con una lite. Ylenia si trovava a New Orleans per scrivere un libro sugli artisti di strada, ma secondo papà Albano e mamma Romina era finita sulla cattiva strada.
Secondo il trombettista che alloggiava in albergo con lei, Ylenia lasciò la struttura il 6 gennaio 1994, e da allora nessuno l’ha più vista.
La testimonianza più credibile sul possibile destino di Ylenia la rilasciò Albert Cordova, guardiano notturno dell’Audubon Aquarium of the Americas. Secondo Cordova, una ragazza che assomigliava molto a Ylenia Carrisi si gettò nel Mississippi il 6 gennaio del 1994 gridando “Io appartengo alle acque”, per poi annegare poco dopo, forse a causa di un crampo. Fu quella frase a convincere Al Bano a smettere di sperare di ritrovare viva la sua Ylenia: era la frase che pronunciava da piccola ogni volta che si preparava a fare un tuffo.
Secondo una notizia che gira insistentemente in rete in queste ore, però, ci sarebbero importanti novità sul caso di Ylenia Carrisi: la Polizia di New Orleans avrebbe dichiarato che Ylenia potrebbe essere ancora viva (“Ylenia Carrisi è viva. Abbiamo nuovi indizi su dove si trovi ma non possiamo fornire ulteriori dettagli, visto che l’indagine è ancora in corso“ è la frase riportata da diverse testate, anche se nessuna dichiara quale sia la fonte originale). Una notizia che, dunque, andrebbe presa con le pinze.
Allo stesso tempo, però, la ricostruzione facciale di un cadavere trovato nella contea di Palm Beach nel 1994 mostrerebbe un volto molto simile a quello di Ylenia Carrisi. Se le analisi del DNA dovessero confermare l’ipotesi degli inquirenti, per Al Bano e Romina Power (che continua a sostenere che Ylania sia viva e potrebbe aver perso la memoria) potrebbe essere arrivato il momento di mettere la parola “fine” a questa terribile vicenda.
E voi Unimamme che ne pensate? Se foste nei genitori di Ylenia preferireste chiudere questa storia o rimanere con una seppur flebile speranza?